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Il coronavirus nel Legnanese: le tappe dai primi casi al vaccino

Ad un anno dai primi casi di Covid-19 nel Legnanese, la cronistoria della pandemia dai primi casi sul nostro territorio fino all'inizio della vaccinazioni

coronavirus

Mentre pensavamo ai buoni propositi per il nuovo anno e a cosa mettere in tavola per il cenone di San Silvestro, in Cina aveva iniziato a circolare un nuovo virus, quello stesso virus che una manciata di settimane dopo sarebbe tristemente entrato a far parte della nostra quotidianità. È il 31 dicembre 2019, le autorità sanitarie cinesi comunicano all’Organizzazione Mondiale della Sanità la presenza di diversi casi di polmoniti anomale. I ricoveri, in realtà, erano già iniziati dai primi giorni di dicembre. Ancora non lo sappiamo, ma la nostra vita sta per cambiare radicalmente.

GENNAIO 2020

Il 7 gennaio viene isolato il nuovo virus responsabile delle polmoniti anomale, pochi giorni dopo verrà sequenziato: è un nuovo ceppo di coronavirus, famiglia responsabile tanto di “banali” raffreddori quanto di SARS e MERS. Il 20 gennaio poi un team di esperti della National Health Commission cinese rivela che il virus si trasmette da uomo a uomo. Dal Ministero della Salute arriva l’invito a rimandare i viaggi in Cina non necessari e Wuhan di lì a poco entrerà in lockdown.

Il 31 gennaio arriva la conferma dei primi due casi di coronavirus anche in Italia: si tratta di una coppia di turisti cinesi in viaggio a Roma, ricoverati allo Spallanzani. Il primo ministro Giuseppe Conte dichiara l’emergenza sanitaria nazionale. I voli da e per la Cina vengono sospesi. Solo il giorno prima l’OMS aveva dichiarato l’emergenza sanitaria globale.

Il coronavirus è “sbarcato” in Italia

FEBBRAIO 2020

Il 21 febbraio il coronavirus si fa improvvisamente più vicino: a Codogno un uomo di 38 anni risulta positivo, in poche ore il numero dei casi in Lombardia inizia a salire e per la prima volta si parla di “zona rossa”. A Vo’ Euganeo, intanto, si registra la prima vittima italiana del Covid. Nel Legnanese circola quella che poi si rivelerà una fake news sul primo contagio tra Parabiago e Nerviano.

Due giorni dopo i sindaci del Legnanese decidono di chiudere le scuole, scelta che in poche ore troverà sponda in un provvedimento regionale. Arrivano anche le prime restrizioni per tutta la Lombardia.

Il 25 febbraio anche il nostro territorio tocca con mano il Covid: a Rescaldina si registrano i primi casi, un primario dell’Ospedale di Alzano Lombardo e un suo familiare che vengono ricoverati all’Ospedale di Legnano. Il giorno dopo il sindaco Gilles Ielo rassicurerà: nessun focolaio in paese.

Il 27 febbraio, solamente quattro giorni dopo l’inizio della ricerca sul materiale biologico dei primi pazienti italiani positivi al coronavirus, una squadra di ricercatori dell’Ospedale Sacco riesce a isolare la versione italiana del Covid-19: tra loro c’è anche Alessia Lai, ricercatrice di Parabiago.

Coronavirus: due contagiati trasportati e ricoverati a Legnano

MARZO 2020

Il 3 marzo accade quello che tutti speravano non accadesse: il virus entra alla Fondazione Sant’Erasmo, dove un’ausiliaria socio-assistenziale risulta positiva al coronavirus. Di lì in poi i casi alla RSA di corso Sempione aumenteranno esponenzialmente e solo pochi giorni dopo un anziano ospite, nonostante la conferma del contagio, sarà rimandato in struttura.

Il 4 marzo scatta la chiusura di scuole e università in tutta Italia. L’Ospedale di Legnano, intanto, si prepara ad affrontare l’emergenza: la Psichiatria “trasloca” per fare posto ai malati Covid che arrivano da tutta la Lombardia.

L’8 marzo tutta la Lombardia diventa “zona rossa” dopo che nei giorni precedenti si è assistito ad un’impennata dei casi: il provvedimento, anticipato nelle ore precedenti all’entrata in vigore, provoca un vero e proprio esodo verso il Sud. Non passano che un paio di giorni e la stessa sorte tocca a tutto il Paese: l’Italia entra in lockdown.

La corsa del virus non si ferma, e poco meno di due settimane dopo arriva un giro di vite per le misure anti-Covid in Italia: chiudono gran parte delle attività produttive e non si può più uscire dal comune dove ci si trova. Pochi giorni prima erano stati chiusi i parchi ed era arrivato lo stop per lo sport.

Il 27 marzo Papa Francesco commuove il mondo: in una piazza san Pietro deserta il pontefice, sotto una pioggia scrosciante e in un silenzio irreale, prega per la fine della pandemia. A fine mese arrivano anche i primi aiuti per un’emergenza sanitaria che diventa sempre più anche emergenza economica: un’ordinanza della Protezione Civile distribuisce i primi aiuti alimentari. Nel Legnanese arriveranno poco meno di 900mila euro di buoni spesa.

Il premier Conte:”#iorestoacasa, in tutto il Paese”

APRILE 2020

La Fondazione Sant’Erasmo continua a pagare un tributo altissimo alla pandemia: il 2 aprile l’infermiere Oualid Ayachi, 50 anni, muore dopo essere stato colpito dal coronavirus lasciando la moglie e 4 figli, tutti minorenni.

A Legnano la curva dei contagi continua a salire: prima di fine mese si sfonderà il muro virtuale dei 300 casi. Il 25 aprile si celebra l’anniversario della liberazione: per la prima volta non ci sono i cittadini.

Fondazione Sant’Erasmo, un infermiere deceduto per coronavirus

MAGGIO 2020

L’Italia tira il fiato e dopo due mesi drammatici arriva la tanto sospirata “fase 2”: il 4 maggio arrivano le prime riaperture di attività commerciali e si torna a fare visita ai congiunti. Qualche giorno dopo, lunedì 18, riaprono nel vero senso della parola bar, ristoranti e molte altre attività produttive e si allargano le maglie delle visite.

Percorsi di distanziamento e dehors, così hanno riaperto i bar a Legnano

GIUGNO 2020

Tra i 57 nuovi Cavalieri al merito della Repubblica, premiati per essersi «particolarmente distinti nel servizio della comunità durante l’emergenza coronavirus», ci sono anche il legnanese Giacomo Pigni e la parabiaghese Alessia Lai.

Il 15 giugno in Italia inizia la “fase 3” e continua l’alleggerimento delle misure: riaprono i centri estivi e ripartono cinema, teatri e spettacoli all’aperto. Cade l’obbligo di mascherina all’aperto ma non in Lombardia.

Il segnale di speranza più forte arriva dall’Ospedale di Legnano: a fine giugno, dopo ben 115 la Rianimazione è Covid-free.

Rianimazione di Legnano, in un video la liberazione dal covid-19

LUGLIO 2020

Continua la tregua armata concessa dal virus, e anche in Lombardia dal 15 luglio cade l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto a condizione che sia possibile mantenere il distanziamento sociale.

Intanto la Fondazione Sant’Erasmo vince il primo round nella lotta contro il coronavirus: anche l’ultima ospite ancora positiva è guarita, la RSA di corso Sempione è finalmente Covid-free e il 22 luglio chiude la “zona rossa” allestita nella struttura.

Ultima ospite guarita, la RSA Sant’Erasmo di Legnano è Covid-free

AGOSTO 2020

Arrivano le prime avvisaglie di quella che in poco meno di due mesi diventerà a tutti gli effetti la seconda ondata della pandemia. I contagi iniziano a risalire e di pari passo tornano ad inasprirsi le misure: discoteche chiuse in tutta Italia e obbligo di mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6 nelle zone della movida e nei locali all’aperto.

Discoteche chiuse in tutta Italia, almeno fino al 7 settembre

SETTEMBRE 2020

Anche nel Legnanese come in tutta Italia il 14 settembre si torna a scuola, tra la voglia di ritrovare compagni e insegnanti dopo tanti mesi dietro allo schermo e la paura di nuovi stop.

L’Italia vota per il referendum ed è la prima volta che si va alle urne ai tempi del Covid. Legnano e Parabiago scelgono anche il loro nuovo sindaco.

Primo giorno di scuola tra la voglia di ripartire e la paura di un nuovo stop

OTTOBRE 2020

La pandemia torna ad allungare la sua ombra sull’Italia, che fino a quel momento sembrava essersela cavata meglio di altri Stati europei. Il virus torna a correre e tornano anche le restrizioni: dal 13 ottobre mascherina obbligatoria all’aperto, stop alle feste private e allo sport di contatto tra amici, limiti alla movida e alle cerimonie.

Passano solamente cinque giorni e dal Governo arriva la prima stretta con un nuovo DPCM: altre restrizioni per bar e ristoranti, stop agli sport di contatto a livello amatoriale e alle gare delle attività dilettantistiche e si torna a parlare di smart working e flessibilità per le scuole secondarie. Una settimana dopo, chiudono anche palestre e piscina e per le scuole superiori si spinge sulla didattica a distanza.

Firmato il nuovo DPCM: stretta su bar e palestre, sconsigliato spostarsi se non per motivi di necessità

NOVEMBRE 2020

L’Italia si colora di giallo, arancione e rosso: un nuovo DPCM dal 6 novembre introduce tre diverse fasce di rischio con relative restrizioni. La Lombardia torna in “zona rossa” e scatta un nuovo lockdown, anche se le maglie sono più larghe che in primavera.

Buone notizie sul fronte dei vaccini: il 9 novembre Pfizer e BionTech annunciano un’efficacia del 90% per il vaccino che hanno messo a punto. Il 16 sarà la volta di Moderna: qui l’efficacia sfiora il 95%.

Il risveglio di Legnano in zona rossa

DICEMBRE 2020

La strada è ancora lunga, ma “l’anno che verrà” lascia intravedere la luce in fondo al tunnel. Anche se dopo una breve parentesi in “zona gialla” la Lombardia torna in “rosso” per il periodo di Natale come tutto il resto d’Italia, la parola d’ordine in queste settimane è vaccini.

Il 21 dicembre, a mo’ di regalo di Natale in anticipo, l’Agenzia Europea per i Medicinali dà il via libera al vaccino Pzifer-BionTech. Giovedì 31 all’Ospedale di Legnano inizia la somministrazione dei vaccini anti-Covid al personale sanitario.

Al via all’Ospedale di Legnano le vaccinazioni anti-Covid: “Un momento importantissimo”

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Febbraio 2021
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