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Defibrillatore: «Il salvataggio nella chiesa dei Santi Martiri a Legnano, un esempio da seguire»

Lorenzo e Paola, due dei tre legnanesi che hanno salvato la vita ad Andrea, durante una messa nell'Oltestazione, utilizzando il defibrillatore semiautomatico si sono raccontati: «Non bisogna avere dubbi. L'apparecchio è sicuro e segnala da solo cosa fare»

legnano dae

Lorenzo, Paola e Mario. Sono i tre legnanesi che hanno salvato la vita ad Andrea, utilizzando il defibrillatore semiautomatico installato nel 2017 dai Commercianti dell’Oltrestazione di Legnano. Una storia questa che, sia per Mirco Jurinovich, presidente di Sessantamilavitedasalvare, che per il sindaco Lorenzo Radice va valorizzata e presa ad esempio «da tutta la comunità, perché dimostra quanto siano importante il DAE e la sua diffusione».

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Sessantamilavitedasalvare Alto Milanese - Il racconto di Lorenzo, Paola e Mario 4 di 6

Oggi, sabato 9 luglio, è stato organizzato un incontro, nella Sala Stemmi di Legnano, con i protagonisti di questa storia dal lieto fine. Un momento significativo al quale hanno partecipato anche i volontari dell’associazione guidata da Jurinovich, l’assessore Guido Bragato e l’ex presidente dell’associazione Commercianti dell’Oltrestazione Gianluigi Dell’Acqua. In questo contesto sono stati ringraziati i tre “angeli custodi”: Lorenzo e Paola (assente Mario) che hanno raccontato gli attimi frenetici dell’evento. Pochi minuti prima nessuno di loro si conosceva: erano lì ad assistere alla messa nella chiesa dei Santi Martiri a Legnano. All’improvviso, il cuore di Andrea si è fermato: l’uomo è crollato a terra. A ridargli il battito è stata certamente la prontezza di spirito dei tre legnanesi che non hanno perso secondi, ma anche la consapevolezza dell’utilità del DAE e la forza di lasciar da parte ogni paura: «Non bisogna avere dubbi. L’apparecchio è sicuro, indica da solo cosa fare. Ogni secondo è vita», il loro commento.

Legnano vanta la presenza sul suo territorio di ben cento defibrillatori: l’ultimo è stato posizionato lo scorso aprile in via Cesare Balbo. E a breve diventeranno centouno con l’installazione di un nuovo apparecchio.  Un numero importante che, tuttavia, non basta: la rete Dae va implementata così come i corsi sul suo utilizzo che sono «attività utili per abbattere le paure che i cittadini ancora provano verso questo apparecchio salvavita». In questo contesto, secondo Jurinovich, va assolutamente sostituito il pensiero collettivo a tutt’oggi radicato tra i cittadini: «Speriamo di non dover mai usare il Dae. In realtà dobbiamo pensare: speriamo ci sia quando serve. Perchè, se utilizzato entro i primi 2 minuti dall’evento, triplica la possibilità di sopravvivenza».

Anche in quest’occasione è stato rinnovato l’invito a scaricare l’app Progetto Vita (iniziativa che quest’anno ha compiuto 10 anni) dov’è disponibile una mappa con tutti i DAE presenti sul territorio dell’Alto Milanese. Utilizzandola per chiamare il 118, si attiva la rete di soccorso: i volontari di Progetto Vita vicini al luogo dell’emergenza ricevono la richiesta tramite l’applicazione e possono correre in aiuto. «Quest’app permette a tutti di partecipare in modo attivo alla rete di mutuo soccorso per i casi di emergenza cardiologica – spiega Jurinovich -. Inoltre, tutti coloro che hanno installato un defibrillatore, anche in via privata, possono segnalarcelo così che da poter entrare a far parte della rete salvavita».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi con attenzione.
Pubblicato il 09 Luglio 2022
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