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Primi passi per la riqualificazione della ex Riva di Legnano, lì nacque il magnate del tessile Felice Riva

La ex Riva è parte della memoria collettiva di Legnano non solo per aver dato i natali all'imprenditore, ma anche per i legami con la parrocchia SS. Martiri e con l'A.C. Legnano

ex riva legnano

Giorgio Gaber lo ha chiamato “San Felice Riva di Vallesusa… martire”, Rino Gaetano gli ha dedicato un verso della sua celeberrima “Ma il cielo è sempre più blu”, quel “chi parte per Beirut e ha in tasca un miliardo” che allude al crack del Cotonificio Vallesusa e alla fuga a Beirut – capitali in tasca – del suo titolare. A Legnano da anni a fare da monito alla storia dell’imprenditore del tessile Felice Riva pensa l’area dismessa tra via Quadrio e via Rossini che fece da casa alla famiglia e ne ospitò in parte l’impero economico: area che per tutti in città è semplicemente la ex Riva, e che ora si prepara a cambiare faccia.

La ex Riva, dismessa da decenni e ormai in stato di abbandono con tanto di diverse parti ormai crollate, negli anni è finita al centro da un lato di diverse ordinanze sindacali e delle successive operazioni di messa in sicurezza, e dall’altro di più di un intervento delle Forze dell’Ordine per sgomberare i tanti disperati che tra quelle mura hanno cercato riparo. La svolta per l’area era arrivata nel 2016, quando l’allora giunta Centinaio aveva prima adottato e poi approvato il relativo piano attuativo, in base al quale lì dove è nato Felice Riva avrebbero dovuto sorgere palazzine a due e tre piani e un’area da 1.500 metri quadri con verde, un percorso pedonale e 41 parcheggi.

ex riva legnano

Poi dalla proprietà erano arrivate alcune richieste di modifica al piano attuativo che avevano ricevuto un primo via libera nel 2018 dalla giunta Fratus e l’avallo definitivo nel 2020 durante la gestione commissariale. In soldoni, il progetto che vedrà la luce prevede un incremento della capacità edificatoria di poco meno di 900 metri quadri rispetto all’ipotesi iniziale: si parla di due palazzine da cinque piani, con destinazione residenziale ma anche terziario e commerciale. Il cantiere, però, rispetto all’ipotesi iniziale porterà anche ad un incremento delle aree ad uso pubblico da destinare a servizi e ad un aumento delle utilità pubbliche, che complessivamente avranno un controvalore di circa 194mila euro e consisteranno nella riqualificazione dei percorsi pedonali e delle attrezzature ludiche delle aree di via San Bernardino e di via Montecassino. Nell’ambito dell’intervento verranno individuati anche circa 200 metri quadri da destinare ad edilizia convenzionata.

I lavori avrebbero dovuto prendere il via lo scorso anno per essere conclusi entro il 2026. Qualche mese di ritardo c’è stato, ma ora gli annunci social e i cartelli affissi lungo via Rossini dicono che il momento della riqualificazione per la ex Riva è arrivato. Nuova vita, quindi, per gli spazi che hanno dato i natali al biondo e ricchissimo amante della bella vita Felice Riva, erede dell’impero del Cotonificio Vallesusa che nel 1963 divenne anche presidente del Milan prima del crack e dell’esilio dorato a Beirut, dal quale è rientrato nel 1982, per poi stabilirsi a Forte dei Marmi, dove si è spento nel 2017.

L’area tra via Rossini e via Quadrio, però, nella memoria collettiva della città e soprattutto del quartiere non è legata solo alla storia del magnate del tessile, ma anche a quella della parrocchia SS. Martiri, che ne fece la sede di campi di lavoro ai tempi in cui era parroco don Franco Fusetti, e a quella dell’A.C. Legnano, con le finestre di via Rossini che ai tempi della serie A facevano da botteghini supplementari per le partite.

Qui era nato Felice Riva, un pezzo di storia se ne va

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 09 Gennaio 2023
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