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Qui era nato Felice Riva, un pezzo di storia se ne va

E' stata la casa di Felice Riva, industriale del tessile fuggito in Libano - Dopo il fallimento fu usata dalla parrocchia e come biglietteria del Mari...

Con la demolizione della ex Riva (qui il progetto di riqualificazione dell'area dopo l'abbattimento dell'edificio) se ne va per sempre un pezzo di storia di Legnano. 

La Storia – L'area ex Riva è stata abbandonata dopo il fallimento dell'impero tessile di Felice Riva. L'ultimo uso che se ne è fatto risale agli anni Settanta-Ottanta, quando la parrocchia Santi Martiri utilizzava i capannoni e parte dei cortili per i 'campi di lavoro' destinati alla raccolta di materiali in disuso. Successivamente, i fabbricati divennero rifugio per gli extracomunitari senza casa. Insieme all'ex area Cantoni, la zona era particolarmente frequentata da immigrati, creando particolare preoccupazione tra i residenti. A 'visitare' gli extracomunitari, spesso, arrivavano le Forze dell'ordine: in vari blitz l'area venne sgombrata, ma bastavano pochi giorni perchè tornasse a ripopolarsi. 

 

Un amarcord calcistico –  I tifosi lilla più anziani ricordano che proprio le finestre nella foto in alto di copertina, ai tempi della serie A, venivano utilizzate come biglietterie supplementari per la vendita dei tagliandi degli incontri di calcio. Infatti, la richiesta era tale che i botteghini del vicino stadio non bastavano a soddisfarla nei giorni della partita. Insomma, un altro angolo di storia sportiva che se ne andrà per sempre.

Una curiosità – Nell'edificio, nel 1935, nacque e trascorse i suoi anni giovanili Felice Riva, erede di una dinastia di industriali culminata con il crack del Cotonificio Vallesusa e la sua fuga in Libano nel 1969 per evitare il carcere. Amante della bella vita e per anni protagonista delle cronache mondane, nel 1963 divenne anche presidente del Milan. Rientrato in Italia nel 1982 dal suo esilio dorato, vive oggi a Forte dei Marmi. La vita di Felice Riva è raccontata anche da Rino Gaetano in una delle sue più celebri hit, “Il cielo è sempre più blu”, dove cantava: “Chi parte per Beirut e ha in tasca un miliardo” riferendosi proprio al legnanese fuggito in Libano. 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Agosto 2016
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