Troppi residenti contrari, “salta” l’area cani a Sant’Ilario
Il "no" di una novantina di cittadini - contro le 57 firme raccolte dalla petizione -, insieme ai 20mila euro necessari per l'opera, ha spinto l'amministrazione a cambiare rotta

“Salta” – almeno per ora – la realizzazione di una nuova area cani nella frazione di Sant’Ilario, al centro due anni fa di una petizione firmata da 57 cittadini, che avevano chiesto un nuovo punto dedicato agli amici a quattro zampe in paese dopo quello presente ormai da tempo in via Roma.
Allora l’amministrazione aveva fatto sapere che erano in corso le verifiche del caso su un’area privata ad uso pubblico già individuata in via Duca di Pistoia, all’incrocio con viale Guareschi. A distanza di mesi, però, non avendo ricevuto aggiornamenti, Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano avevano deciso di presentare un’interpellanza per chiedere conto all’amministrazione comunale di eventuali nuovi sviluppi.
La questione era così approdata una prima volta tra i banchi del consiglio comunale. In quella sede la sindaca Daniela Colombo aveva spiegato che gli approfondimenti erano stati fatti ma, trattandosi di un’area privata con servitù di uso pubblico, sarebbe servito anche l’assenso della proprietà, che non essendo della zona si era riservata di effettuare un sopralluogo prima di confermare formalmente la disponibilità rispetto alla proposta con un atto scritto. Una volta “incassato” il consenso, Piazza Manzoni avrebbe poi provveduto allo stanziamento delle risorse economiche e alla definizione del cronoprogramma. Il consenso, però, non è arrivato, e l’amministrazione aveva optato per un “piano B”: un’area verde tra via Della Novella e via Guareschi.
L’ipotesi vagliata da Piazza Manzoni prevedeva di delimitare una parte dell’area con appositi pannelli in rete metallica, con installazione di una fontanella e di un cestino per le deiezioni canine in aggiunta alle panchine e al cestino già presenti, per un costo complessivo di circa 20mila euro. Una cifra che aveva lasciato «allibiti» i consiglieri del Partito Democratico «per l’entità dei costi a carico dell’intera comunità», spingendoli a chiedere all’amministrazione con un’interrogazione in consiglio comunale di «ritornare sulla sua decisione di un impegno di spesa che non trova giustificazione e di volerlo semmai rapportare al giusto equilibrio tra gli interessi che l’ente pubblico deve perseguire».
Come effettivamente Piazza Manzoni ha deciso di fare. «L’amministrazione comunale – ha sottolineato la sindaca Daniela Colombo a valle della seduta consiliare -, pur riconoscendo la legittimità dell’istanza presentata, ha valutato che l’intervento proposto, comportando un investimento pubblico pari a circa 20mila euro, non risponde a criteri di interesse collettivo sufficientemente ampio, risultando sostenuto da una parte minoritaria della popolazione residente e contestato da un numero ancora più consistente di cittadini».
A pesare sulla scelta è stata in larga misura anche la «contrarietà espressa da circa 90 residenti limitrofi all’area individuata, che lamentano potenziali impatti negativi sul benessere e sulla vivibilità del contesto urbano, tra cui disturbo acustico generale ma anche legato ai “richiami” di cani di proprietà dei residenti, aumento del traffico pedonale e problematiche igienico-ambientali». Contrarietà che ha spinto l’amministrazione a scegliere di «non procedere alla realizzazione dell’opera, in coerenza con il principio di equità nell’allocazione delle risorse pubbliche e con l’obiettivo di perseguire scelte condivise e non divisive», rimandando ad un secondo momento la valutazione di soluzioni alternative «più adeguate sotto il profilo della localizzazione, della sostenibilità e del consenso sociale».
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