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“Giù le mani dalla scuola”, a Rescaldina genitori e bambini in piazza per il ritorno in aula

Genitori e bambini in piazza per difendere il diritto dei più piccoli a seguire le lezioni in presenza in aula e non dietro lo schermo di un pc

Genitori e bambini in piazza contro la chiusura della scuola a Rescaldina

“Giù le mani dalla scuola”. Parla chiaro lo striscione “simbolo” del raduno spontaneo promosso dai comitati genitori dei due istituti comprensivi di Rescaldina, l’I.C. Manzoni e l’I.C. Alighieri, che questa mattina sono scesi in piazza insieme a tanti giovanissimi studenti e ai loro genitori per difendere il diritto dei più piccoli a seguire le lezioni in presenza in aula e non dietro lo schermo di un pc con la didattica a distanza.

Così, tra mascherine e nastri per mantenere le distanze, dopo le manifestazioni dei giorni scorsi a Legnano e Canegrate anche a Rescaldina grandi e piccini hanno riempito Piazza Chiesa di cartelli e striscioni in una protesta “colorata” contro la mancanza di un piano che permetta di tenere le scuole aperte nonostante l’emergenza sanitaria quando ormai è passato un anno dall’inizio dalla pandemia. Una delegazione dei due comitati è poi stata ricevuta dal sindaco Gilles Ielo e dal vicesindaco Enrico Rudoni, che hanno invitato i partecipanti a disperdersi per evitare di creare assembramenti.

Genitori e bambini in piazza contro la chiusura della scuola a Rescaldina

«L’idea alla base di questo raduno – spiegano i rappresentanti dei comitati genitori – è quella di chiedere alle istituzioni di dare priorità alla scuola: è inammissibile che la scuola sia stata chiusa quando i centri commerciali erano ancora aperti, questa settimana è stata un’assurdità. Tutti noi ci rendiamo conto della situazione, siamo responsabili e capiamo che debbano essere prese delle decisioni drastiche, ma la scuola deve essere l’ultima a chiudere e la prima a riaprire. Ci stiamo comportando in modo sbagliato nei confronti dei bambini, che sono i più fragili e hanno diritto alla loro socialità e alla loro educazione e invece si vedono negata questa possibilità perché si è deciso di dare precedenza alla parte produttiva del Paese a loro discapito».

«La delegazione di genitori che abbiamo ricevuto ha posto l’accento prima di tutto sulle ripercussioni sul percorso formativo del bambino, inteso come cittadino e come persona, e sotto questo profilo hanno la nostra piena solidarietà – sottolinea il primo cittadino -. Da un punto di vista metodologico, invece, c’è condivisione rispetto al fatto che ad un anno dall’inizio dell’emergenza non si possa operare ancora dall’oggi al domani. Cercheremo di proporre nelle sedi istituzionali una gestione differente, che dia facoltà ai sindaci di esprimersi in merito ad aperture e chiusure nella realtà locale in base ad un’analisi effettiva dell’andamento dei contagi, soprattutto nelle scuole: stiamo studiando il modo migliore per portare avanti questa proposta nelle sedi opportune, certamente il primo passo sarà quello di condividerla con la Conferenza dei sindaci dell’Alto Milanese. Dai genitori è arrivata una richiesta forte di riapertura delle scuole dopo la chiusura programmata fino a Pasqua, nel rispetto naturalmente di tutti i protocolli e di tutte le misure di sicurezza».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Marzo 2021
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