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Lavoratori dell’Asst Ovest Milanese verso la mobilitazione: «Risposte insoddisfacenti»

I sindacati della Csa, Fials e Nursind con i lavoratori, che in questi giorni hanno già espresso forte malcontento, sono ad un passo dal dichiarare lo stato di agitazione all'Ospedale di Legnano

ospedale legnano

Ospedale di Legnano prossimo allo stato di agitazione indetto dai sindacati della Csa, Fials e Nursind con i lavoratori che in questi giorni hanno espresso un robusto malcontento. «Non riusciamo più a reggere questi ritmi», la loro principale lamentela. Dal 19 gennaio le organizzazioni sindacali (OO.SS.), a seguito della doppia assemblea tenutasi a Legnano e Magenta, hanno chiesto alla direzione un incontro per confrontarsi. Una richiesta che, al momento, non è stata accolta.

L’azienda non ha fissato appuntamenti, ma ha inviato una risposta ai sindacati affermando di aver assunto nuovo personale e di essere sempre disponibile al dialogo con le organizzazioni. Inoltre, ha precisato che, nel secondo semestre del 2022, sono stati assunti professionisti in diverse specialità per far fronte all’emorragia di personale. Sono stati ricordati i concorsi conclusi nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2022, oltre alle procedure in essere per completare le assunzioni nei primi mesi del 2023. L’azienda ha poi espresso la volontà di rafforzare il personal con nuovi “arruolamenti”.

«Una difesa che non sodisfa – così i sindacati -. Se non otterremo un incontro, partirà la mobilitazione».  Le OO.SS. sostengono che la mera elencazione di future assunzioni o provvedimenti per estendere il servizio di vigilanza giurata non risponde alle richieste di cambiamento organizzativo e che le condizioni di sicurezza per i lavoratori non sono state risolte. A fronte di ciò i sindacati sono pronti ad informare la prefettura di Milano per indire lo stato di agitazione entro domani, mercoledì 25 gennaio. «Le assunzioni previste, posto che vengano completate nella loro totalità, servono a coprire solo il fabbisogno al netto delle prossime dimissioni per collocamento a riposo – segnalano sempre i sindacati -. Le condizioni di “mancanza di sicurezza” permangono, visto che gli accordi succitati sono in essere. Nulla si dice sull’organizzazione che, anche se prevalentemente argomento datoriale, oggi è arrivata ad un tale livello di inefficienza che non ammette più deroghe o omissioni da parte di nessuno, tantomeno da OOSS che vogliano rappresentare gli interessi dei lavoratori ed assicurare all’utenza quel diritto alla salute costituzionalmente garantito. Siamo pronti ad attivare lo stato di agitazione e le procedure di raffreddamento dei conflitti, come previsto dalla legislazione vigente».

Una situazione complessa quella che si sta riscontrando sul territorio. Lo specchio di uno stato di malessere generale, frutto anche della mancanza in questi anni di politiche efficaci per attrarre e trattenere il personale sanitario. In generale, l’auspicio è quello che la politica, anche regionale,  agisca al più presto per dare respiro al sistema sanitario, altrimenti la qualità dell’assistenza in Lombardia e in tutta Italia continuerà a deteriorarsi.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Gennaio 2023
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