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Mirco Jurinovich e l’uso del DAE: «La legge per i defibrillatori salvavita ancora ferma in Senato»

In Italia è stata superata la quota di 60mila morti per Covid- 19, lo stesso numero che ogni anno si registra sotto la voce delle vittime di arresto cardiaco

legnano jurinovich

In Italia, dall’inizio della pandemia ad oggi, è stata superata la quota di 60mila morti per Covid- 19, lo stesso numero che ogni anno si registra sotto la voce delle vittime di arresto cardiaco. A segnalarlo è Mirco Jurinovich presidente della nota associazione 60milavitedasalvare Altomilanese. 

I defibrillatori automatici e semiautomatici (DAE) non sono abbastanza diffusi sul territorio, inoltre la legge 1441 sull’utilizzo di questi apparecchi salvavita, approvata nel 2019 dalla Camera, è rimasta “congelata” in Senato. Una «vergogna» per Jurinovich che da anni si batte per diffondere l’utilizzo del Dae sul territorio dell’Alto Milanese. Basti pensare che proprio lo scorso ottobre il presidente Jurinovich ha inaugurato due postazioni pubbliche Dae, una a San Vittore Olona e l’altra a Cerro Maggiore.  Ricordiamo poi che la rete salvavita, come precisa Jurinovich. «consente di attivare i soccorsi e visualizzare i DAE più vicini». Soltanto nell’Alto Milanese si contano più di 250 Dae operativi individuabili anche attraverso l’app da scaricare sul telefono https://www.progetto-vita.eu/app/

Secondo stime ufficiali, tra le vittime il 7% ha meno di 30 anni e il 3,5% meno di 8 anni, il che significa che ogni anno muoiono 4.200 giovani e ben 2.100 bambini, nel silenzio generale.  L’approvazione della legge porterebbe a dimezzare il numero dei morti per arresto cardiaco.

«Ad un anno di distanza dalla conferenza di presentazione del disegno di legge 1441 tenutasi al Castello di Legnano il 30 novembre 2019, nulla è cambiato – commenta Jurinovich -. Scavalcato da DPCM e ordinanze mirate a salvaguardare la diffusione del Covid, il provvedimento che avrebbe dovuto introdurre norme ‘salvavita’ sulla diffusione e utilizzo dei defibrillatori è ancora tenuto in ostaggio alla 12ª commissione Igiene e Sanità del Senato. 30.000 vite salvabili sono importanti: la possibilità di salvare il 50% delle vittime utilizzando precocemente un defibrillatore. Una percentuale che troviamo scritta nella slide di una presentazione pubblicata sul sito del Ministero della Salute nel 2010… ben 10 anni fa. Segnalo che gli studi fatti da AREU e Progetto Vita, riguardanti l’utilizzo dei DAE su pazienti colpiti da ACC negli impianti sportivi, hanno dimostrato che la percentuale di sopravvivenza può salire fino al 90%».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 09 Dicembre 2020
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