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Palio di Legnano

La “grazia” al fantino Pusceddu agita a Legnano la politica e il palio. A chi competeva la decisione?

Regolamento del Palio e codice attuativo dei provvedimenti lasciano spazio a interpretazioni personali e diverse. La discussione è aperta

Corse di addestramento Palio di Legnano - 1 agosto 2021

La superficialità con la quale è stata gestita la comunicazione della revoca della squalifica a vita al fantino Valter Pusceddu oggi è superata dalla critica, emersa in vari ambienti del Palio stesso, circa la competenza o meno del Collegio dei Magistrati nel prendere la decisione, diffusa con un comunicato soltanto dopo che la notizia era stata pubblicata dalla stampa locale.

Il caso è stato sollevato anzitutto dalla testata online Sport Legnano, di cui è editore un gran priore non reggente, Gianfranco Zottino, quindi persona che mastica e comprende “cose di Palio” con estrema rapidità.

Il problema risiede principalmente nel nuovo regolamento generale del Palio di Legnano, approvato dal Comitato Palio il 26 aprile 2018, in cui l’articolo 9 spiega che “le funzioni disciplinari e sanzionatorie saranno svolte dal Collegio dei Giudici che opererà secondo le modalità di costituzione e di funzionamento disciplinate dallo specifico codice attuativo di cui all’art. 17”. Quindi, si è portati a ritenere che i provvedimenti non devono essere adottati dai magistrati in carica, sindaco, gran maestro e presidente della Famiglia Legnanese, ma da 5 giudici estratti a sorte tra coloro che hanno ricoperto la carica di gran maestro oppure di cavaliere del Carroccio.

Il regolamento è comunque suscettibile di interpretazioni, come quella manifestata da Gianluca Alpoggio all’epoca assessore all’urbanistica del Comune di Legnano: «Quel regolamento lo ricordo bene e lo conosco in quanto facevo parte del gruppo di persone che l’hanno redatto. Personalità che avevano, ed hanno, molta più esperienza, passione e conoscenza del Palio rispetto alle mie. Sono quindi certo che a fine lettura queste persone condivideranno la corretta interpretazione dell’attuale regolamento rispetto alla squalifica del 2013. L’applicazione della “grazia” oggi concessa è corretta per 3 motivi principali. La sanzione nel 2013 fu comminata dai magistrati ed è quindi logico che una revisione può arrivare solo da loro; il codice del 2018 esplicita in maniera univoca che il collegio giudicante si esprime solo ed esclusivamente sulla valutazione  e applicazione di sanzioni su “azioni” presenti e non passate; sempre il codice nel 2018 all’art. 6 demanda al Collegio dei Magistrati la valutazione dei ricorsi. Se proprio si vuol utilizzare il codice 2018, questo è il caso perché, al più, si tratta di ricorso e non di sanzione».

«In conclusione – così Alpoggio – è quindi corretto che la revisione della sanzione adottata nel 2013 sia stata fatta dai Magistrati.  Lascio poi ad altri ogni giudizio nel merito. Sia chiaro che queste poche righe nascono solo dalla volontà di cercare di fare chiarezza onde evitare interpretazioni fuorvianti di cui purtroppo già si comincia a leggere. Sicuramente, scelte come quella del 2013 e questa del 2021 sono scelte non semplici e che saranno sempre discusse e di cui ognuno avrà ed esprimerà la sua legittima opinione».

Regolamento generale del Palio di Legnano

Codice attuativo per i provvedimenti sanzionatori

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Agosto 2021
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