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Legnano in festa per il Santo patrono: “ Non dimentichiamo i fragili, i disagiati e gli stranieri”

Nella messa solenne in Basilica, mons. Cairati ha fatto cenno anche alle prossime elezioni invocando "l’intercessione di San Magno, affinché sia lo spirito di servizio e null’altro a motivare coloro che si candideranno al governo della città"

La figura del patrono nel suo termine latino che coincide con quella del padre che “genera vita, ma anche libertà” ha rappresentato la parte centrale dell’omelia di mons. Angelo Cairati nella messa del patrono San Magno, momento spirituale in una giornata carica di cerimonie istituzionali e paliesche.
Il prevosto e decano della città ha ricordato come San Magno sia stato “davvero un padre per la nostra gente“, passando poi agli adulti del mondo del Palio con l’invito a essere “padri per i giovani delle vostre contrade“.
Infine, il tema delle imminenti elezioni: “Chiedo l’intercessione di San Magno, affinché sia lo spirito di servizio e null’altro a motivare coloro che si candideranno al governo della città”, ha concluso monsignore,

L’omelia integrale

Oggi celebriamo la festa di San Magno, patrono della Città di Legnano, della nostra Parrocchia e della nobile Contrada che si onora del suo nome. Come sapete il termine patrono deriva dal latino patronus, che a sua volta deriva da pater, padre.
Magno è nella schiera di coloro che chiamiamo santi, cioè diversi, poiché non hanno perso la loro umanità, e l’hanno modellata su quella di Cristo stesso. Egli, remando contro corrente, non ha seguito lo spirito del tempo, non ha fatto di sé stesso il baricentro della propria vita, non ha ceduto all’autoreferenzialità e ai privilegi dovuti al suo ruolo, ma ha fatto spazio agli altri, ai poveri del suo tempo, al riscatto degli schiavi; in una parola ha coniugato il vangelo con una particolare attenzione alle categorie più svantaggiate.
Magno è stato un padre per i suoi fedeli. Il compito del padre è introdurre i figli nella realtà svelandogliene il senso ultimo, affinché non abbiano a scoraggiarsi di fronte alle asperità della vita. La figura paterna è importante per comprendere che il mondo regge laddove c’è un ordine che si mantiene nel rispetto delle regole, nell’osservanza della parola data e dei patti contratti.
Ancora, il padre ha il compito di tutelare il bene comune della famiglia nel contesto del più generale bene comune; egli conosce i figli e non li schiaccia con pesanti aspettative, ma li stimola secondo le caratteristiche di ognuno. In una parola: non progetta la vita dei figli, ma promuove processi di emancipazione degli stessi. Genera vita, ma anche libertà, promuove percorsi di inserimento sociale della prole, ma non trascura la cura del loro mondo interiore. Da qui noi comprendiamo il dramma di una società dove la figura paterna si sbiadisce e si stempera in forme di giovanilismo amicale. Il padre sa di essere un adulto e non un giovane a tempo indeterminato.
Per Magno introdurre i fedeli al senso ultimo della realtà che è l’incontro con Cristo stesso era cimento quotidiano, delineare in varie forme la regola evangelica della carità per lui ha significato vendere i vasi sacri per il riscatto dei prigionieri. Con dolcezza e fermezza ha presieduto la Chiesa milanese in tempi calamitosi, ricercando sempre il bene della Chiesa nel contesto del più generale bene comune del popolo ambrosiano. Davvero è stato un padre per la nostra gente. Un uomo adulto in umanità e fede, capace di assumersi le proprie responsabilità, anche pagando di persona.
Agli adulti del mondo del Palio dico: siate dei padri per i giovani delle vostre contrade. Non blanditeli per guadagnarvi il loro affetto, ma aiutateli a crescere con i valori più belli che ancora abitano le nostre terre. Aiutateli a diventare persone mature. La misura della maturità di un individuo la si misura in base alla sua capacità di assumersi responsabilità e di mantenerle anche quando il vento è avverso e le critiche, magari ingiuste, flagellano. A voi giovani dico: puntate in alto, cioè ad una crescita armonica della vostra personalità, completa di tutto: cultura, competenze, capacità amicale e sociale, ricca interiormente, motivata da una viva spiritualità. Sarete così al sicuro dai marosi della vita. Da tempo avete imparato che le mangiate e le bevute cameratesche scaldano il
cuore solo per qualche istante, nulla più, poi si ritorna alla gestione della propria vita, e man mano che essa avanza occorrono motivazioni forti per sostenerla.
La nostra Città si avvia alla tornata elettorale. Chiedo l’intercessione di San Magno, affinché sia lo spirito di servizio e null’altro a motivare coloro che si candideranno al governo della città. Legnano è una bella realtà, che però necessita di un’alleanza virtuosa tra pubblico e privato per sostenere una genitorialità più fragile di un tempo, accompagnare fasce giovanili disagiate, certo minoritarie ma reali e promuovere un’autentica integrazione degli stranieri che comporti regole precise da rispettare. Non dimentichiamo il diritto di tutti ad avere una casa e un lavoro.
Affido al santo patrono Magno l’intercessione per questa nostra Città.

Redazione
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Pubblicato il 05 Novembre 2025
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