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Mirco Jurinovich e lo “sciopero del vaccino” per sbloccare la legge sul defibrillatore

La decisione del soccorritore del 118 comunicata da AVIS Legnano attraverso la rivista online Zeronegativo

legnano jurinovich

La protesta di Mirco Jurinovich, presidente di Sessantamilavitedasalvare AltoMilanese, per sbloccare la legge sull’utilizzo del defibrillatore semiautomatico, è approdata sulla rivista online di Avis Legnano attraverso un servizio di Federico Caruso.

Come pubblicato in Zeronegativo, nei giorni scorsi, Jurinovich ha inviato un messaggio al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere di sbloccare la situazione: «In qualità di operatore del 118 di Regione Lombardia e di presidente dell’associazione 60milavitedasalvare – ha scritto il soccorritore cerrese –, rinuncerò alla dose di vaccino a me destinata fintantoché il disegno di legge 1441 non verrà definitivamente approvato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale».

«Le morti per arresto cardiaco in Italia – leggiamo nell’articolo di Caruso – si attestano ogni anno tra le 60mila e le 70mila. Una cifra impressionante, se pensiamo che oggi tutte le attenzioni sono puntate sul coronavirus, al quale nel 2020 sono stati attribuiti poco più di 55.500 decessi. Sia chiaro, l’attenzione e gli sforzi per contrastare la pandemia sono necessari e più che giustificati. Ma per ridurre il numero dei morti per arresto cardiaco in maniera significativa basterebbe un investimento tutto sommato contenuto, necessario a installare un gran numero di defibrillatori in luoghi pubblici (piazze, stazioni, uffici pubblici, ecc.) o privati (aziende, alberghi, case, ecc.) e a diffondere la cultura del soccorso tra la popolazione».

«A rendere la situazione paradossale ci sono due dati – spiega sempre Caruso -. Da un lato il caso pilota della città di Piacenza, che fin dal 1998 con il “Progetto Vita” ha previsto l’installazione di 1.057 defibrillatori tra città e provincia e la formazione di 55mila volontari, permettendo finora di salvare la vita a 127 persone. Dall’altro il fatto che c’è un disegno di legge, già approvato alla Camera e fermo da quasi un anno e mezzo al Senato, che se sbloccato permetterebbe di estendere a tutto il territorio nazionale quanto fatto a Piacenza. La copertura finanziaria richiesta dal disegno di legge è modesta, come si diceva: 4 milioni di euro».

Da qui ecco il collegamento a Mirco  Jurinovich, impegnato sul territorio per diffondere la cultura dell’emergenza e con la sua realtà associativa è riuscito realizzare una rete di Dae su tutto il territorio. In questo periodo di emergenza sanitaria  il soccorritore di Areu ha segnalato che «il tempo di risposta dell’ambulanza è aumentato e l’arresto cardiaco è diventato più temibile». Un allarme lanciato pochi giorni fa dopo che la Croce Bianca ha registrato due casi di arresto cardiaco avvenuti nell’arco di 24 ore a Legnano.

La diffusione a tappeto delle buone pratiche di soccorso e il posizionamento dei Dae sono fondamentali per Jurinovich e nel contempo risulta «inaccettabile, a fronte dei continui richiami al diritto alla salute fatti dai nostri politici nazionali, che il disegno di legge 1441 sulla riforma della defibrillazione pubblica sia fermo al Senato dal luglio 2019 per mancanza di copertura economica, sottraendo così a decine di migliaia di cittadini quell’unica possibilità di sopravvivenza».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Gennaio 2021
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