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Banche: in tre anni chiusa una decina di filiali nel Legnanese. Un problema anche sociale

Un ridimensionamento che non è stato affatto condiviso dai sindaci del territorio. A pagarne le conseguenze sempre i più deboli, i più fragili

soldi

Mai così poche filiali bancarie in Italia dal 1996. Nel corso del 2020, in base ai dati di Banca d’Italia analizzati da La Stampa, nel Belpaese hanno chiuso 831 sportelli bancari portando il numero complessivo a 23.481, il più basso degli ultimi 25 anni. E la “moria” di filiali è un fenomeno diffuso anche sul nostro territorio: basti pensare che nel giro di pochi anni Banca Intesa Sanpaolo e BPM hanno chiuso sei sportelli nei comuni del Legnanese, soprattutto nelle frazioni. Un ridimensionamento, diventato sempre più evidente anche a Legnano, dettato dalla necessità delle società bancarie di tagliare i costi.

La prima chiusura risale al 2019, quando Banca Intesa Sanpaolo ha chiuso la filiale di Cantalupo: allora era stato sul punto di “sparire” anche lo sportello di Villastanza a Parabiago, poi dopo giorni di trattative e mille firme raccolte in pochi giorni era stata confermata la presenza di uno sportello bancomat.

Dopo le chiusure forzate imposte dalla pandemia, alcune filiali non hanno più riaperto. È il caso ad esempio degli sportelli BPM di Garbatola e Banca Intesa Sanpaolo a Sant’Ilario a Nerviano. Stesso copione a Canegrate, dove da sabato 5 giugno chiuderà la filiale Banca Intesa, e a Dairago e Villa Cortese. Qui, dopo la decisione di Banca Intesa di razionalizzare gli sportelli bancari nell’Altomilanese, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate rimane l’unica banca a conservare una presenza fisica. Entro la fine dell’anno, secondo i sindacati della Fisac, si verificheranno altre chiusure: serrate che colpiranno anche il territorio dell’Alto Milanese.  «Banca Intesa ha acquisito lo scorso 12 aprile UBI Banca – spiegano i sindacalisti – operazione che ha determinato la chiusura immediata di 450 filiali».

Banca Intesa garantirà la consulenza online e metterà a disposizione “Banca 5″ per operazioni in contanti nei punti vendita convenzionati, proprio come nelle tabaccherie. Tuttavia, il servizio ha suscitato qualche perplessità, soprattutto sul fronte della sicurezza e non sposta comunque più di tanto gli equilibri della situazione. Così i sindaci della zona hanno denunciato «un impoverimento del territorio. Le filiali sono presidi importanti», il loro commento. Le banche, quindi, offrono i loro servizi online per abbattere i costi, ma nel contempo rischiano di tagliar fuori gli anziani che mostrano fatica a digitalizzarsi, ma che spesso, rispetto ai giovani, hanno più liquidità da investire.

In questi giorni il sindaco di Nerviano, Massimo Cozzi, e quello di Robecchetto con Induno Giorgio Braga hanno incontrato il prefetto di Milano per esprimere la propria preoccupazione: «Queste chiusure porteranno disagi soprattutto ai cittadini anziani o con problemi di mobilità – spiega Cozzi -. Inoltre, si aggiunge il tema della sicurezza relativo alla gestione del contante da parte degli esercizi commerciali presenti sui nostri territori interessati». Insomma, mai come in questa fase, la chiusura delle filiali bancarie segna il territorio non solo da un punto di vista economico-finanziario, ma anche sociale. A pagarne le conseguenze sempre i più deboli, i più fragili.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Maggio 2021
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