Quantcast

“Il sindaco preservi la salute dei cittadini”

Cassina Nuova: salone parrocchiale gremito per l'assemblea pubblica sulla Bitumati 2000

"Chiediamo all'amministrazione di preservare la salute dei cittadini. Siamo stanchi di aspettare tavoli di lavoro e commissioni e non possiamo più aspettare. Vogliamo poter respirare a casa nostra. Abbiamo il diritto di essere informati e ci auguriamo che l'amministrazione metta in campo tutte le politiche di controllo del caso. La nostra parola deve valere come quella dei rappresentanti della Bitumati 2000, che non è una verità assoluta. Abbiamo visto verbali compilati in maniera anomala. La situazione acustica e quella olfattiva devono essere monitorate costantemente. Rischiamo anche il transito di oltre duecento mezzi pesanti al giorno, qualora venisse confermato l'arrivo dell'azienda Galli. La nostra salute vale più degli oneri pagati al Comune. Il sindaco può chiudere l'impianto se la salute dei cittadini dovesse essere danneggiata". È questo il messaggio lanciato da Sara D'Andria, Giulia Pagani e dal circolo bollatese di Legambiente durante l'assemblea pubblica sulle esalazioni e sui rumori prodotti dal sito della Bitumati 2000 di via Pace che si è svolta nella serata di venerdì 13 gennaio nel salone parrocchiale di Cassina Nuova.

Galleria fotografica

Bollate - Assemblea pubblica di Cassina Nuova sulla Bitumati 2000 4 di 4

L'appuntamento, al quale hanno partecipato oltre cento cittadini della frazione, segue la consegna delle 1.300 firme al Comune. "Stiamo soffrendo un disagio e con tenacia abbiamo deciso di mandare un segnale forte, raccogliendo il malumore dei nostri concittadini" ha spiegato durante l'apertura dei lavori Pagani. La parola è poi passata a D'Andria, che ha tracciato una storia di questa vicenda. "Stiamo subendo da tempo molestie acustiche e olfattive. La Bitumati 2000 è considerata un'azienda insalubre di primo livello e, come da regolamento, dovrebbe essere collocata in aperta campagna e lontana dalle abitazioni perché le sostanze nocive e tossiche, qualora fossero emesse in aria senza controllo, potrebbero provocare delle malattie". La Bitumati 2000, come spiegato dalla una delle promotrici della raccolta firme, ha preso il posto della Cooperativa Selciatori. Quest'azienda, nel 2011, chiese alla Provincia di Milano le autorizzazioni per produrre 60mila tonnellate di conglomerati bituminosi e 10mila di cementizi ogni anno. L'ente chiese immediatamente attenzione per le possibili molestie olfattive e suggerì all'azienda di cercare rimedi e soluzioni per evitarle o per eliminarle. Lo stesso suggerimento fu dato a proposito dello stoccaggio delle polveri tossiche e limitò le emissione acustiche a 65 decibel nel giorno e 55 nelle ore notturne.

Queste raccomandazioni poi, nel febbraio 2015, vennero volturate alla Bitumati 2000 che, però, chiese subito di poter aumentare la produzione. Con l'inizio della produzione ecco i primi esposti avanzati dai cittadini, la richiesta di informazioni da parte dell'Asl e, nel maggio 2015, il primo tavolo di confronto col Comune. Nel marzo 2016, poi, arrivò la risposta dell'amministrazione ai primi esposti presentati. Il Comune, in quel caso, rassicurò i cittadini sottolineando che l'azienda era intenzionata a risolvere il problema delle emissioni acustiche e olfattive grazie alla presentazione del progetto relativo alla carenatura dell'impianto. "A settembre – ha sottolineato D'Andria – abbiamo incontrato il sindaco, l'amministratore delegato e alcuni rappresentanti della Bitumati 2000 che hanno ribadito che l'azienda non ha mai avuto problemi col territorio. Il Comune, in quel caso, aveva anche accettato che le analisi sulle polveri venissero fatte dalla stessa azienda che a novembre aveva poi definito come non veritieri gli esposti. Secondo loro, infatti, i rumori erano dovuti alle macchine che transitavano sopra le buche di via Kennedy, non alla produzione nell'impianto". Nello stesso mese, poi, il progetto riguardante la carenatura del sito, è stato inviato a Città Metropolitana.

La spiegazione di una delle promotrici della raccolta firme arriva poi alla commissione urbanistica dello scorso 19 dicembre. "In quell'occasione abbiamo scoperto che, come sottolineato dal verbale redatto dall'Arpa, c'è stato un superamento dei limiti alle quantità prodotte. La Bitumati 2000, infatti, ha prodotto 102.500 tonnellate di congolomerati bituminosi in undici mesi, anziché 60mila in un anno. L'azienda, inoltre, ha anche chiesto l'integrazione a produrre altre 200mila tonnellate annue di misto cemento, 130mila tonnellate annue di ecobase e 168.200 tonnellate annue di fresato. Il rapporto compilato da Arpa ha anche evidenziato che i camini del sito non hanno i filtri, l'esistenza di altre ciminiere che non sappiamo se siano state attivate o meno e che quattro silos sono sprovvisti di filtri. Il rapporto ha anche evidenziato che il bruciatore denominato Mic ha una potenza di 9,1 mw contro quella autorizzata di 8,1, che le la portata delle emissioni è di 58mila nmc/h anziché 24mila, che il bruciatore denominato Cem ha una potenza di 14,2 mw anziché quella autorizzata di 5,8 e che la portata delle emissioni è pari a 45mila nmc/h anziché 22.500".

Diversi gli interventi che si sono succeduti nella parte finale dell'assemblea pubblica. "Noto nei cittadini una preoccupazione vera. La produzione di quest'azienda si somma ad altri livelli di inquinamento presenti nel territorio. Effettuano qui la produzione perché sono vicini ai luoghi che hanno bisogno dei loro prodotti, ma la loro presenza non ha senso per la residenzialità approvata dal Comune che deve essere chiaro su che tipo di città vuole. Il discorso riguardante la salute tocca anche i lavoratori della Bitumati 2000, non solo i residenti di Cassina Nuova. L'Arpa ha evidenziato delle illegalità da parte della ditta che, evidentemente, ha ricevuto delle garanzie prima di investire nei nuovi impianti. Le leggi devono essere rispettate e la fabbrica andrebbe punita per aver creato delle immissioni maggiori. L'amministrazione deve avere come obiettivo la salute dei suoi cittadini" ha sottolineato il vicepresidente di Legambiente Lombardia Marzio Marzorati (nella foto). Dello stesso avviso Mauro Sciarra, esponente del circolo bollatese dell'associazione ecologista: "Il problema riguardante la Bitumati 2000 si somma alle vasche di laminazione del fiume Seveso, alla costruzione del nuovo centro di raccolta dei rifiuti e dell'attività dei rottamai e alla progettazione del nuovo centro commerciale tra Cascina Del Sole e Cassina Nuova che avrebbe potuto sorgere nell'area ex Tonolli di Paderno Dugnano. La Rho-Monza, nel frattempo, è diventata un'autostrada e Cassina Nuova vivrà il problema del traffico passivo. Il carico di inquinanti sarà devastante".

Diversi anche i politici cittadini che sono intervenuti all'assemblea pubblica. "Abbiamo capito che alla Bitumati 2000 non è tutto a posto. Verificheremo se l'amministrazione diffiderà la ditta come richiesto da Arpa. Questa giunta ha rinunciato al ricorso con la Galli e nel giro di 500 metri, in un territorio immerso nel Parco Delle Groane, avremo diverse aziende che producono odori e rumori e la piattaforma ecologica" ha sottolineato Angelo Ferrari, consigliere comunale di SiAmo Bollate. "Abbiamo chiesto ai nostri rappresentanti in consiglio comunale di tutelare la salute dei cittadini. La Bitumati 2000 deve rispettare le regole, come fanno tutte le altre aziende. Chiederemo al sindaco di essere più incisivo. L'azienda, se non ha niente da nascondere, deve aprire le sue porte ai cittadini" ha affermato il segretario del Partito Socialista Massimo Parlato. Simile il giudizio del capogruppo della Lega Nord Fabio Boniardi: "In commissione abbiamo scoperto l'esistenza di immissioni non previste e che difficilmente la carenatura dell'impianto potrà essere realizzata entro la primavera, come annunciato dal sindaco in consiglio comunale. La giunta deve avere un ruolo determinante nel proibire l'incremento dell'attività produttiva. Ricordiamoci che il Comune di Senago, nel suo Piano di governo del territorio, aveva previsto la Galli vicino al confine con Bollate. L'amministrazione ha rinunciato al ricorso per l'asfaltatura di pochi metri della via Kennedy e una rotonda. A Cassina Nuova arriverà, così una bomba ecologica". "Cassina Nuova diventerà il comparto dei rifiuti della città. L'amministrazione usi i fondi del bilancio partecipativo per asfaltare via Kennedy e realizzare la nuova rotonda, senza permettere l'insediamento della Galli e senza mettere a repentaglio la salute dei cittadini. Le vasche di laminazione e la cava Balzarotti, inoltre, saranno una spada di damocle sulla testa di tutti i residenti della frazione" ha affermato Claudio Cusin, segretario della Federazione Della Sinistra.

Leggi anche: Bitumati, le immissioni sono superiori a quelle autorizzate

Redazione
info@legnanonews.com
Noi della redazione di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 14 Gennaio 2017
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Bollate - Assemblea pubblica di Cassina Nuova sulla Bitumati 2000 4 di 4

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore