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Chiesa piena per l’addio al professor Vitale

Tanti gli amici, i colleghi e gli studenti che hanno dato l'ultimo saluto all'ex docente dell' "Erasmo"

Lacrime e commozione per l'ultimo saluto a Giulio Vitale (nella foto), ex professore di elettronica e controlli dell'istituto tecnico "Erasmo Da Rotterdam" di via Varalli che si è spento a 67 anni, nella notte tra sabato 24 e domenica 25 dicembre, dopo aver combattuto contro un brutto male per poco più di un anno e mezzo.

Tanti gli amici, i colleghi e gli ex studenti che hanno partecipato alla cerimonia funebre ospitata dalla chiesa parrocchiale Maria Aiuto Dei Cristiani di Arese, città nella quale viveva insieme alla moglie Cristina Marsano e alla figlia Caterina, nel pomeriggio di mercoledì 28 dicembre. La funzione è stata celebrata da don Carlo Montelaghi e da Simone Marani, giovane seminarista bollatese ed ex alunno del professor Vitale all' "Erasmo". "La morte, secondo il giudizio umano, è una sciagura, ma la parola di Dio ci può rasserenare” ha sottolineato il sacerdote prima di benedire e incensare la salma del docente. Don Montelaghi, nell'omelia che ha seguito la lettura di un passo del Vangelo di San Luca, ha poi sottolineato la grande voglia di affermarsi nella vita del professor Vitale, il suo attaccamento alla famiglia, il suo forte senso dell'amicizia e dell'ospitalità e quanta energia avesse profuso nel suo lavoro: "Era spinto da una grande curiosità e aveva sempre molta voglia di superare i suoi limiti. Ha dato il massimo della qualità ai suoi studenti".

La parola è poi passata al seminarista Marani. L'ex alunno dell'istituto tecnico di via Varalli ha sottolineato quanto fosse affezionato al professor Vitale e quante persone stavano piangendo la sua scomparsa, dagli amici, ai colleghi fino agli studenti. "Tutti noi avevamo un posto d'onore nel suo cuore e ci ha trasmesso una grande umanità. Non si è mai tirato indietro in un mondo pieno di interrogativi e anche tutti gli amici che non hanno partecipato alle esequie hanno il cuore colmo di gratitudine nei suoi confronti. Come cercatore della vita era davvero in gamba e teneva troppo ai suoi ragazzi per non accorgersi di qualcuno di noi. Aveva il cuore di un padre. Ricordo ancora la nostra prima partecipazione alla Robocup Junior di Torino e quella grande soddisfazione. Decidemmo poi di regalargli, in segno di riconoscenza, una stilografica con la quale ha poi disegnato, firmato, progettato e scritto. Impossibile dimenticare anche la gita a Roma e la sua infinita scaletta di monumenti da visitare. Ha donato in perfetta gratuità e, come è già stato detto da un amico, ci ha suggerito come affrontare la vita. Ricorderò sempre quel suo sorriso pieno di gratitudine".

Molto toccante anche il ricordo, letto dopo la Comunione, degli ex colleghi dell' "Erasmo": "Era un uomo sempre alla ricerca e che aveva gli occhi fissi su un sogno, quello di imparare e scoprire sempre delle cose nuove e belle e inventare dei nuovi modi per trasmettere la conoscenza ai suoi studenti. Voleva che tutti loro potessero gustare la ricerca di un sogno. Non dimenticheremo mai nemmeno quando parlava di sua figlia, gli si illuminavano gli occhi".

Leggi anche: Lutto all' "Erasmo": addio al professor Giulio Vitale

I suoi ragazzi: "Un grande uomo che ha creduto in noi"

Redazione
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Pubblicato il 28 Dicembre 2016
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