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Mulino Cornaggia di Legnano, Brumana: “Usiamo i fondi del Pnrr per salvarlo”

Ormai ridotto a rudere, lo scheletro del vecchio macinatoio si trova sull'isola del Castello in stato di degrado e abbandono.  L'occasione per tornare a parlare dell'ultimo mulino rimasto in piedi a Legnano è data dai fondi del Pnrr

Cornaggia

Dopo i Solarium, salvati dall’amministrazione comunale con un lauto stanziamento di fondi, il consigliere comunale Franco Brumana torna a battersi per un altro “monumento” dall’alta valenza simbolica e storico-architettonica: il mulino Cornaggia di Legnano.

Ormai ridotto a rudere, lo scheletro del vecchio macinatoio si trova sull’isola del Castello in stato di degrado e abbandono. L’occasione per tornare a parlare dell’ultimo mulino rimasto in piedi a Legnano (nel 1594 a Legnano erano in funzione 16 macine ndr), è data dai fondi del Pnrr che, secondo il consigliere del Movimento dei Cittadini, dovrebbero essere destinati, in parte, al suo recupero: «Si prevede che il Comune di Legnano in questo anno beneficerà di enormi finanziamenti per i quali si stanno proponendo costose opere pubbliche anche di rilevanza molto modesta – scrive in un post Brumana –  Il mulino Cornaggia è stato ridotto ad un rudere dall’incuria del Comune. Questo monumento e l’ isolotto, dove si trova sono un luogo meraviglioso di enorme valore storico, culturale e naturalistico che dovrebbe essere sistemato e reso sicuro ed accessibile, non può essere ulteriormente trascurato e la sua valorizzazione dovrebbe essere considerata una priorità».

Il mulino, per il momento, non è stato inserito tra gli edifici lungo l’Olona che necessitano di un intervento di riqualificazione e per i quali sono stati chiesti fondi del Pnrr , e il consigliere evidenzia la necessità di un intervento riportando la descrizione del Mulino redatta dall’Ecomuseo di Parabiago: «Posto su un’isola naturalistica formata da due rogge che si dipartono dall’Olona, l’ormai rudere del mulino “Sotto il castello” condivide le origini (XI-XIII sec.) e la storia con il vicino castello visconteo, di cui costituiva un’appendice. Trasformato nei secoli mantenne la funzione di mulino da grano a tre ruote fino a metà del Novecento, unico superstite a Legnano… Oggi, pur ridotto a rudere, il mulino mantiene una forte valenza simbolica e storico-architettonica, quale testimonianza del sistema di architettura rurale locale, al confine con il PLIS dei Mulini, di cui costituisce la naturale prosecuzione ed ampliamento. Recentemente riqualificata e ripulita, l’isola che lo ospita presenta grande interesse anche dal punto di vista naturalistico ed ambientale, in quanto ospita vegetazione autoctona (olmi, salici, ontani, sambuchi ecc.), mentre nelle anse della roggia che la circonda vi sono le condizioni ideali per l’insediamento di anfibi e pesci, grazie anche alla recente realizzazione di un vacuolo e di opere spondali che ne hanno incrementato la sinuosità».

Redazione
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Pubblicato il 19 Gennaio 2022
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