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Si chiude il cancello (e la storia) del caseggiato sgomberato di via Dante a Cerro Maggiore

Già oggi, 11 ottobre, tutti gli ingressi al primo piano dell'edificio sono stati murati. Ora si dovrà procedere con un'altra serie di azioni per ripulire l'area

Sgombero via Dante

Pensava di vivere la pensione in serenità. Nella casa acquistata oltre 40 anni e pagata e ristrutturata con fatica e sacrifici. Invece, a 80 anni passati è stato costretto a lasciare quanto costruito in una vita. Lunedì 11 ottobre il caseggiato di via Dante a Cerro Maggiore, dove era inserito il suo appartamento, è stato sgomberato in quanto dichiarato inagibile. Come lui anche gli ultimi inquilini irriducibili sono stati allontanati dalle abitazioni degradate: alcuni erano irregolari, altri legittimi affittuari o proprietari. Ma le condizioni strutturali e sanitarie erano diventate inaccettabili per farli continuare a vivere nel caseggiato ammalorato.

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Dopo una lunga mediazione con l’amministrazione anche l’unico residente italiano dello stabile ha compreso che non era più possibile continuare a vivere in quelle condizioni igienico-sanitarie: «Ho cercato di convincere gli altri inquilini a sistemare le parti comuni deteriorare ma non ho mai trovato qualcuno interessato a mettere in sicurezza l’edificio. Mi sono trovato da solo e dopo tutti questi anni provo grande dolore nel lasciare la mia casa, di proprietà», ci aveva spiegato la mattina dello sgombero.

Dopo aver rifiutato inizialmente l’alloggio proposto dal Comune, il proprietario ha accettato un’altra soluzione abitativa attraverso il Chiostro Solidale: «Il Comune con l’amministrazione comunale e i servizi sociali si sono interessati e hanno aiutato mio padre, speriamo non lo abbandonino», è la speranza della figlia che ieri mattina lo ha accompagnato a ritirare una cosa dimenticata in casa. «Faccia veloce», gli avevano detto gli amministratori. E così per l’ultima volta ha varcato la porta del suo appartamento: già oggi, 11 ottobre, tutti gli ingressi al primo piano dell’edificio sono stati murati. Questa notte qualcuno ha dormito in dormitori, verosimilmente a Milano perché quello di Legnano (Casa San Giuseppe) risultava occupato. Un uomo di nazionalità rumena ha lasciato l’edificio solo dopo l’intervento dei servizi sociali. Mentre le famiglie con minori o disabili erano già state ricollocate.

Sgombero via Dante

L’ordinanza emessa dal sindaco Nuccia Berra impone la messa in sicurezza da parte dei proprietari dell’immobile ma è difficile immaginare un intervento risolutivo dopo anni di degrado e inadempienze.

Le operazioni di sgombero sono state effettuate in accordo col Prefetto di Milano, Renato Saccone, e con il coordinamento operativo della Questura abbiamo eseguito quanto previsto nell’ordinanza emanata qualche mese fa.

«Sotto il comando del Maggiore dell’arma dei Carabinieri, Falcucci, l’operazione si è svolta in modo eccellente – è il commento finale del sindaco Nuccia Berra, presente allo sgombero con l’assessore Alessandro Provini – . Ringrazio tutti i dipendenti del nostro Comune e le associazioni che hanno supportato la nostra azione. In conclusione vi posso dire che si chiude questa delicata fase di un percorso che è solo all’inizio. Ora si dovrà procedere con un’altra serie di azioni per ripulire l’area, che ricordo è privata, indi per cui i costi dovranno essere anche in questo caso a carico dei proprietari. Servirà ancora pazienza, ma il percorso fatto sinora è importante ed ha dimostrato che anche gli obiettivi più difficili possono essere raggiunti».

Sgomberato il caseggiato inagibile di via Dante a Cerro Maggiore: murati gli ingressi

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Ottobre 2022
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