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Cava Solter, è (quasi) via libera al progetto

Secondo i funzionari di Palazzo Isimbardi, le criticità al progetto discarica sarebbero state superate - I Comuni sono pronti a dare battaglia.

Non è ancora un via libera ufficiale, ma poco ci manca: la conferenza dei servizi di Città Metropolitana che si è riunita ieri, martedì 27 giugno, per discutere ancora una volta della realizzazione di una discarica di rifiuti speciali nel sito ATEg11 – cioè quello delle ex Cave di Casorezzo -, ha infatti dato il primo sostanziale semaforo verde al progetto.

Solo pochi mesi fa, la vicenda sembrava essere arrivata finalmente all'ultimo atto, e con esito favorevole a Comuni e Comitati: lo scorso 12 aprile, infatti, la stessa conferenza dei servizi aveva bollato come non autorizzabile il progetto presentato dalla ditta Solter, e il giorno successivo era arrivato il preavviso di diniego (qui il servizio). Qualche settimana fa, tuttavia, come una doccia gelata, Comuni e Comitati cittadini che si oppongono alla realizzazione della discarica avevano ricevuto una nuova comunicazione, nella quale si preannunciava che secondo i funzionari metropolitani le criticità che avevano portato al preavviso di diniego erano state superate dal nuovo progetto presentato da Solter (qui il servizio).

Una posizione, quella di Palazzo Isimbardi, che aveva fatto tornare il fronte del "NO" alla discarica sul piede di guerra. E sul piede di guerra amministrazioni e comitati non possono che rimanerci dopo l'esito dell'incontro di ieri, visto il dissenso totale in relazione al superamento delle criticità : «La conferenza dei servizi si è chiusa senza un parere definitivo perchè dovrà essere il dirigente ad esprimerlo  – ha infatti commentato il sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi –, ma per quello che si è potuto vedere non possiamo aspettarci altro che un "SÌ". Ieri qualche elemento di novità è emerso e lo stiamo valutando, ma quel che è certo sin da ora è che agiremo su tutti i fronti e a tutti i livelli: qualsiasi cosa potremo fare la faremo, perchè siamo fermamente contrari a questo progetto. Cercheremo sicuramente di farci ascoltare dalla parte politica – conclude l'inquilina di Palazzo Molteni –, ma se sarà necessario non esiteremo a portare la questione in sede giudiziaria: siamo già pronti a ricorrere al T.A.R., e non ci fermeremo lì».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Giugno 2017
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