Velostazione di Legnano, un lettore: “Sono davvero sufficienti i posti disponibili?”
Il servizio è decisamente apprezzato dai ciclisti pendolari che decidono di custodire in sicurezza il proprio mezzo a due ruote negli appositi stalli. Tuttavia, secondo un lettore sono troppo pochi rispetto alla reale esigenza
La Velostazione di Legnano dopo la sua apertura è diventata un punto di riferimento per chi sceglie la bicicletta per raggiungere la stazione ferroviaria. Il servizio è decisamente apprezzato dai ciclisti pendolari che decidono di custorire in sicurezza il proprio mezzo a due ruote negli appositi stalli che secondo un lettore sono troppo pochi rispetto alla reale esigenza. Il cittadino dopo un mese di osservazione ha voluto condividere la sua riflessione: «Ho seguito settimanalmente l’utilizzo delle postazioni nella Velostazione – ci scrive il legnanese ex lavoratore pendolare -. Queste sono state utilizzate al 60/70 per cento, in particolare quelle al piano superiore sono le meno utilizzate, penso perché al mattino non si ha molto tempo a disposizione». Appare quindi che l’attuale disponibilità non basti a coprire tutte le esigenze, un buon segnale visto gli investimenti effettuati nel promuovere la mobilità dolce in città. A fronte di ciò il lettore si domanda: «Meno male che non tutti utilizzano le postazioni realizzate, perché per quelle parcheggiate su entrambi i lati della stazione ce ne vorrebbero almeno il doppio delle postazioni previste. Mi chiedo, ma quando hanno pensato di fare la Velostazione, hanno contato le biciclette che di solito si trovano parcheggiate intorno alla stazione?».

Come si accede alla velostazione
Per accedere alla velostazione, dotata complessivamente di 96 stalli a due piano e di 12 stalli ad un piano, sarà necessario utilizzare la tessera sanitaria: la struttura sarà aperta dalle 5 del mattino all’1 di notte, ed è dotata di impianto di videosorveglianza nell’ottica di garantire la sicurezza. All’interno dell’impianto ci sono anche quattro punti di ricarica per le biciclette elettriche e una colonnina per la manutenzione dei mezzi a due ruote. In questa prima fase sperimentale non è prevista la necessità di registrarsi per depositare la bicicletta: in base agli afflussi rilevati nei primi mesi, poi, si valuterà se introdurre questo ulteriore passaggio, così l’opportunità di variare gli orari di apertura.
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