AIDO Legnano: musica, testimonianze e solidarietà per dire “sì” alla vita
Musica, intrattenimento e momenti di riflessione: a Castellanza, è andata in scena una mattinata dedicata a sensibilizzare gli studenti delle scuole medie e superiori sull’importanza della donazione degli organi
Una mattinata tra musica, testimonianze e solidarietà, per sensibilizzare i giovani sul valore del dono. Giovedì 23 ottobre AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi) ha riunito gli studenti di otto istituti di Legnano, Castellanza, Cerro Maggiore e San Vittore Olona per parlare di dono e consapevolezza. A inaugurare la giornata sono stati la presidente di AIDO Legnano Maria Grazia Boeri, il presidente del Legnano Basket Marco Tajana e Giuseppe Calini, sostenitore di Aido, che hanno voluto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa. I tre hanno sottolineato l’importanza di dire un semplice “sì” al momento del rinnovo o del rilascio della carta d’identità, un gesto che consente di diventare donatori di organi e di salvare vite. È intervenuto anche il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, che ha ribadito i concetti espressi dagli altri interlocutori, ricordando quanto la cultura della donazione sia un segno di comunità e responsabilità civile.
La mattinata è poi proseguita con un momento di intrattenimento: Marco Calini, giovane chitarrista e cantante emergente legnanese, si è esibito insieme alla sua band composta da: Fabio Campioli (basso), Luca Marcellino (chitarra) e Carlo Ancri (batteria). Dopo il concerto è stato il momento del mago Roberto Bombassei, che ha incantato il pubblico con alcuni numeri di magia. «Oggi volevo esserci – ha affermato Bombassei – perché amo questo genere di iniziative sul territorio. Il mio applauso va agli organizzatori e all’Associazione Italiana Donatori di Organi, che è molto attiva e svolge sempre un egregio lavoro».
A seguire, sono saliti sul palco alcuni medici e infermieri dell’Ospedale di Legnano che si occupano di trapianti, insieme alla mamma di Francesca, una ragazza che a soli sette anni ha subito un trapianto di cuore «per poter tornare a vivere». Il loro intervento ha mostrato anche l’altra faccia della donazione, ricordando che un trapianto porta con sé non solo gioia, ma anche dolore, perché significa che qualcuno non c’è più. I professionisti hanno poi risposto alle domande degli studenti presenti, approfondendo i temi legati alla donazione degli organi.
A chiudere l’incontro è stata ancora Maria Grazia Boeri, che ha voluto ringraziare tutti i partecipanti e ha ribadito l’importanza del consenso alla donazione: «Se direte quel “sì”, il dono e il grazie saranno valori che vi accompagneranno per tutta la vita».









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