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Scuola: “L’ennesimo contratto ponte, in attesa di un vero rilancio”

L’11 novembre le OO.SS. e l’Aran hanno raggiunto un’intesa sulla parte economica (95%) del CCNL 19-21 scaduto da oltre un anno. Il commento del sindacalista di Cgil Legnano, Pippo Frisone

scuola generica

L’11 novembre le OO.SS. e l’Aran hanno raggiunto un’intesa sulla parte economica (95%) del CCNL 19-21 scaduto da oltre un anno. Arretrati e aumenti mensili in busta paga entro Natale con emissione speciale. «La parte economica – commenta il sindacalista della Cgil Scuola, Pippo Frisone – riguarda tutto il nuovo Comparto che comprende dal 2016 i settori Scuola, Università e Ricerca con oltre un milione di addetti, il più numeroso in tutto il pubblico impiego. Questo solo in parte spiega il ritardo a chiudere l’ultimo grande Comparto pubblico. Problemi soprattutto di reperimento nuove risorse non risolti che in minima parte coi tre Governi che si sono succeduti in questi ultimi anni. L’annunciato obiettivo dei sindacati di avvicinare gli stipendi della Scuola almeno alla media europea è ancora di là da venire. Purtroppo, con le risorse che le leggi di bilancio hanno stanziato nel triennio 19-21 non si fanno grandi passi avanti. Gli stipendi attuali aumenteranno appena del 3,7%, un argine molto fragile e insufficiente a fronte di un’inflazione che oramai viaggia al 11,9% su base annua ( dati Istat ). Una boccata d’ossigeno la daranno sicuramente gli arretrati che dovranno essere erogati entro 30 giorni  dalla sottoscrizione della sequenza contrattuale sulla parte economica e di conseguenza, se tutto va bene, prima di Natale. Le tabelle allegate all’accordo, sono tutte al lordo dipendente, vanno cioè detratte le ritenute fiscali e previdenziali. Questo è il quadro degli aumenti profilo per profilo».

«Gli aumenti medi mensili – prosegue il sindacalista -, lordo dipendente,( fascia 15-20) danno €101 ai docenti e  €81 al personale ATA mentre gli arretrati medi sono circa €2.300. Il 15  novembre proseguirà la trattativa sulla parte normativa, sui nuovi profili del personale ATA, e sui 300 milioni destinati alla valorizzazione del personale. Nodi cruciali ancora da sciogliere quelli sulla formazione del personale e sulla contrattualizzazione del disciplinare dei docenti. In attesa che questo Governo riesca a reperire nuove risorse, destinate al personale, questo CCNL che sta per chiudersi, sarà vissuto dalla categoria come l’ennesimo contratto ponte, in attesa di un rilancio del mondo della scuola che accompagni le risorse del PNRR e diano gambe giuste per far decollare una volta per tutte riforme e rinnovamento di cui cui il nostro Paese ha tanto bisogno».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Novembre 2022
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