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11 ore di attesa per una visita al pronto soccorso di Legnano, dopo la denuncia la replica dell’Ospedale

ASST Ovest Milanese riconduce la vicenda a un particolare impegno in quel giorno da parte del personale «per assicurare la massima assistenza ai numerosi pazienti gravi giunti a Legnano in codice rosso o giallo».

pronto soccorso legnano

Undici ore di attesa prima di essere visitata. E’ stato un caso sanitario particolarmente chiacchierato per la lunga permanenza di una paziente al pronto soccorso di Legnano quello sollevato nei giorni scorsi dall’avv. Roberto Morlacchi, particolarmente conosciuto anche per l’impegno politico sul territorio, attraverso una lettera-denuncia. Oggi, 23 agosto, la risposta della direzione della ASST Ovest Milanese, che riconduce la vicenda a un particolare impegno in quel giorno da parte del personale «per assicurare la massima assistenza ai numerosi pazienti gravi giunti a Legnano in codice rosso o giallo».

Morlacchi aveva portato sotto i riflettore il disagio per «una paziente che ha atteso 11 ore e venti minuti prima di essere visitata». «Non si pensi ad un caso isolato – scriveva nella lettera diffusa attraverso la stampa -, almeno altre 7 persone hanno sopportato attese simili per le prestazioni di Medicina in quanto dalle ore 10 alle ore 21.35 nessun paziente che necessitava di tale specialità è stato chiamato per la visita. Il Pronto Soccorso era occupato da letti dove stazionavano i degenti alcuni anche sulle barelle perchè i letti erano tutti occupati»

Il disservizio non era da ricondurre all’operato e alla professionalità degli operatori sanitari, dagli infermieri ai medici «che non hanno alcuna responsabilità», precisava, ma «ad un modello organizzativo della sanità che non funziona, altrimenti non avremmo attese cosi lunghe per prestazioni di pronto soccorso».

«Non è possibile – veniva sottolineato nella lettera denuncia – che un utente mediamente attenda 6-7 ore, con punte di 12 per essere visitato da un medico, questo non è dare un servizio di Pronto Soccorso: i cittadini hanno diritto di vedere soddisfatta la loro legittima richiesta di cure in tempi ragionevoli , se ciò sistematicamente non accade occorre chiedersi quale siano le ragioni.

Morlacchi aveva denunciato anche l’impossibilità ad effettuare l’ esame prescritto con urgenza, se non privatamente, oltre alle liste di attesa per prestazioni diagnostiche specialistiche che superano l’anno. «Un modello di sanità – sottolineava – che non risponde ai bisogni dei cittadini». La lettera finiva poi con un «invito a tutte le forze politiche a farsi carico di tali questioni, a porre in cima alla loro agenda la questione “Sanità”, ad impegnarsi a potenziare il servizio di Pronto Soccorso ed a creare le condizioni affinchè le liste di attesa per visite ed esami si dimezzino. Le opere faraoniche possono aspettare prima pensiamo alla sanità ed al soddisfacimento dei bisogni primari e costituzionalmente garantiti dei cittadini».

QUI LA LETTERA INTEGRALE DELL’AVV. ROBERTO MORLACCHI

LA RISPOSTA DELL’OSPEDALE

La risposta dell’azienda ospedaliera è arrivata a una settimana di distanza con le seguenti precisazioni sulla lunga attesa al Pronto Soccorso: «Le procedure adottate durante la degenza della paziente – si legge nella nota – risultano aderenti, sia nella diagnosi che nelle terapie, alla situazione patologica manifestata al momento del suo arrivo in Pronto Soccorso. Nel corso del triage d’ingresso  alla signora è stato attribuito un codice verde e sono stati avviati gli esami di laboratorio, oltre alle necessarie rivalutazioni cliniche da parte del personale sanitario nell’ arco temporale di permanenza in Pronto Soccorso. La permanenza in Pronto Soccorso è stata necessaria per garantire un adeguato monitoraggio e inquadramento diagnostico della paziente, per fronteggiare l’insorgenza di eventuali manifestazioni acute, ma anche per effettuare gli opportuni esami clinici e strumentali che hanno portato alla presa in carico della Signora per i successivi approfondimenti specialistici. La Signora è stata dimessa in codice verde. E’ da ricordare che nella giornata del 16 agosto, tutto il personale sanitario del Pronto Soccorso è stato impegnato per assicurare la massima assistenza ai numerosi pazienti gravi giunti a Legnano in codice rosso o giallo (Overboarding)».

Redazione
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Pubblicato il 23 Agosto 2022
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