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Primi camion all’impianto per il biometano a Legnano, già conferite più di 40 tonnellate di verde

L'impianto, che ha comportato un investimento da oltre 20 milioni di euro, trasfoermerà la frazione umida dei rifiuti in biometano e compost

Dopo il taglio del nastro delle scorse settimane, i primi camion “carichi” di sfalci vegetali hanno reso operativo nel senso proprio del termine il nuovo impianto per la produzione di biometano a Legnano, che in base alle previsioni tratterà più di 50mila tonnellate di rifiuti organici all’anno – 40mila di frazione organica vera e propria e 12.400 di verde – trasformandoli in 4 milioni di metri cubi di metano e 14mila tonnellate di compost. Venerdì 25 marzo, infatti, è iniziata l’attività della struttura con l’arrivo delle prime due tonnellate di verde provenienti da San Giorgio su Legnano seguite poi in giornata da altri conferimenti da Legnano, e ad oggi, lunedì 28 marzo, con la ripresa delle attività dopo il weekend sono state superate le 40 tonnellate di verde.

Taglio del nastro per il nuovo impianto per la produzione di biometano a Legnano

Il verde arrivato nei giorni scorsi in via Novara resterà stoccato in un deposito dedicato fino a venerdì 8 aprile, quando sono previsti i primi conferimenti della frazione organica dei rifiuti che daranno il via alla lavorazione vera e propria. L’idea alla base dell’impianto, che si basa su una logica di partenariato pubblico-privato ed ha comportato un investimento da oltre 20 milioni di euro, è infatti quella di trasformare la frazione umida dei rifiuti in biometano e compost grazie ad un percorso che prevede che i rifiuti, dopo un trattamento di preselezione per eliminare eventuali “intrusi”, vengono sottoposti ad un processo di degradazione al termine del quale il biogas ottenuto viene depurato e raffinato diventando biometano e il residuo della lavorazione viene invece stabilizzato e trasformato in compost di qualità.

«Mentre il digestato della frazione organica ha la funzione di “matrice principale”, il verde riveste il ruolo di “strutturante” – spiega Massimo Moda, l’ingegnere responsabile dell’impianto -: viene cioè miscelato alla frazione organica del rifiuto solido urbano e la miscela viene poi sottoposta ad un pretrattamento, finalizzato a rimuovere tutte le parti non compostabili». Proprio perché questo “scarto” non può rientrare nei processi di lavorazione, Aemme Linea Ambiente ha recentemente effettuato test merceologici e analisi chimiche su campioni di verde e di umido provenienti da tutte le piattaforme che gestisce come d’ora in poi farà ogni sei mesi, per valutare la qualità dei rifiuti.

Taglio del nastro per il nuovo impianto per la produzione di biometano a Legnano

«Il mese prossimo – continua Moda – partiremo con l’inoculo del digestore, operazione che consiste nell’inserimento all’interno dello stesso di digestato prelevato da altri impianti già funzionanti. Tale digestato contiene, infatti, la flora batterica necessaria per attivare il processo biologico di digestione anaerobica e, quindi, la produzione di biogas».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Marzo 2022
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