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Covid, negli ultimi sei mesi a Legnano colpite soprattutto la fascia tra i 45 e i 60 anni e le donne

Nel semestre tra settembre e febbraio la fascia di età più colpita dal Covid a Legnano è stata quella di giovani e adulti, con il 66% dei casi tra i 20 e i 60 anni

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Più di 4mila cittadini – per la precisione 4.072 – colpiti dal Covid dall’inizio della pandemia ad oggi, mercoledì 10 marzo, a Legnano, per un’incidenza totale sulla popolazione del 6,73%. I contagi si sono concentrati soprattutto nella seconda ondata  della pandemia: basti pensare che sono più di 2.800 i cittadini contagiati da ottobre in poi, anche se in larga misura asintomatici o paucisintomatici, mentre durante la prima fase ondata tra marzo e maggio 2020 erano stati registrati 588 casi, quasi totalmente sintomatici.

Il dato, va detto, sconta la difficoltà di sottoporsi al tampone in presenza di sintomi lievi o solamente di contatti a rischio nei primi mesi della pandemia: difficoltà quasi del tutto assente durante la seconda ondata, quando la macchina dei tamponi e quella degli ospedali erano più preparate a rilevare i nuovi positivi. Ma è comunque indicativo di una situazione che accomuna Legnano a tutti i comuni del Legnanese: il nostro territorio è stato colpito soprattutto dalla seconda ondata dell’emergenza sanitaria. Dall’ultima settimana di febbraio la curva epidemiologica, dopo una fase relativamente stabile, ha ricominciato a salire, e nonostante i livelli di novembre per ora non siano stati raggiunti l’incremento, registrato in tutta la Regione e non solo a Legnano, potrebbe essere indice di una terza ondata pandemica.

Analizzando in dati dell’ultimo semestre, ovvero quello compreso tra settembre e febbraio, la fascia di età più colpita dalla pandemia è stata quella di giovani e adulti, con 2.141 casi, ovvero il 66%, concentrato tra i 20 e i 60 anni e un picco nella fascia di età tra i 46 e i 60 anni, mentre tra bambini e ragazzi fino ai 19 anni finora sono stati registrati 306 casi, pari al 9% del totale. Il restante 25% ha invece interessato gli over 60, tra i quali i casi sono stati 856. Il tasso di incidenza del Covid per età ogni mille abitanti a Legnano è stato particolarmente alto tra chi ha 26 anni, unica fascia dove è stata superata quota 100.

In una situazione di sostanziale equilibrio, nell’ultimo semestre risultano comunque leggermente più colpite dalla pandemia le donne rispetto agli uomini, con 1.769 casi contro 1.633. Uniche eccezioni le fasce di età tra 0 e 14 anni e quella tra 61 e 75 anni.

Non c’è invece a Legnano un quartiere o un’area più colpita di altre dall’emergenza sanitaria, mentre ci sono stati diversi focolai familiari e di comunità. «Se incrociamo i dati con la base anagrafica – spiega l’amministrazione -, abbiamo che sono state coinvolte cinque convivenze – RSA, RSD, istituti religiosi…- per un totale di 107 casi, e ben 795 nuclei famigliari – ossia nuclei con due o più componenti contagiati – per un totale di 1.888 casi: dunque due terzi dei positivi dell’ultimo semestre si sono contagiati o hanno contagiato altri familiari in ambito domestico».

I decessi sono stati strettamente correlati all’età: al di sotto dei 40 anni non si sono verificati decessi, mentre al di sotto dei 65 anni nell’ultimo semestre le morti sono state sei. Complessivamente il tasso di letalità in città si è attestato intorno al 2,3%: oltre i 90 anni un malato su quattro è andato incontro al decesso, tra i 76 e i 90 la letalità è stata di 1 su 10, e tra i 61 e i 75 è stato il 3% a non riuscire a sconfiggere il Covid, mentre tra i 30 e i 60 anni il tasso di letalità è stato dello 0,1%.

Dai dati Istat è comunque emerso un eccesso di mortalità nel 2020 rispetto alla media dei decessi registrati tra il 2015 e il 2019: sono stati in particolare i mesi di marzo e aprile e soprattutto il mese di novembre a far segnare dei picchi nella mortalità, con numeri più che raddoppiati rispetto alla media dei cinque anni precedenti. In dodici mesi a Legnano i decessi sono stati 787: 50 a gennaio (-22,1%), 54 a febbraio (+0,4%), 103 a marzo (+105,2%), 105 ad aprile (+118,8%), 56 a maggio (+19,7%), 44 a giugno (-7,2%), 38 a luglio (-22,4%), 53 ad agosto (+5,6%), 44 a settembre (+10%), 60 ad ottobre (+27,1%), 106 a novembre (+124,6%) e 74 a dicembre (+16,4%).

A pagare il maggior tributo «sono state le persone anziane – spiega Palazzo Malinverni -, con tassi di mortalità sino al doppio della media (18 decessi per mille negli ultranovantenni, rispetto al tasso per tutte le età del 10 per mille) e relativo numero di decessi.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Marzo 2021
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