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Cava Solter, lo stop alla discarica torna davanti al TAR il 23 febbraio

Il 23 febbraio prima udienza di merito per il ricorso contro AIA e VIA concesse da Città Metropolitana per il progetto discarica. L'ente nonostante le promesse si è difeso in giudizio

cava solter

C’è una nuova data cruciale per la battaglia contro il progetto Solter per una discarica di rifiuti speciali alle ex Cave di Casorezzo: il prossimo 23 febbraio i comuni di Busto Garolfo e Casorezzo, il Parco del Roccolo, Legambiente e i comitati torneranno ancora una volta davanti al TAR, questa volta per discutere nel merito il ricorso che hanno presentato contro la valutazione di impatto ambientale favorevole e l’autorizzazione integrata ambientale concesse da Città Metropolitana alla società.

Nei giorni scorsi nelle aule della giustizia amministrativa avrebbe dovuto essere discussa l’istanza cautelare presentata da chi si oppone al progetto, ma prima dell’avvio della fase di discussione gli avvocati hanno avuto modo di confrontarsi con il giudice, che ha riconosciuto un anticipo significativo per la prima udienza di merito, fissandola appunto per il 23 febbraio. Proposta accettata da comuni, parco, Cigno Verde e comitati.

«Abbiamo ritenuto di accettare questa possibilità che di fatto ci riconosceva un importante obiettivo che ci eravamo posti con la presentazione dell’istanza cautelare – spiegano i ricorrenti -. Non accogliere questa proposta e procedere alla discussione dell’istanza cautelare avrebbe comportato il rischio di non vederci riconoscere la sospensiva, andando poi a sentenza definitiva tra qualche anno, con la discarica praticamente già realizzata. È vero che in questo modo non si bloccano i lavori di approntamento che, a dirla tutta, Solter ha già in buona parte realizzato, ma non corriamo il rischio che possano avviarsi le attività di discarica perché manca ancora l’accordo con il Parco del Roccolo per il progetto di compensazione e, in ogni caso, le procedure che la ditta deve ancora svolgere richiedono tempi che vanno oltre febbraio 2021. La partita è complessa e richiede di ponderare con prudenza ogni passo. A noi l’onere di scegliere e questa scelta, in quel contesto, ci è sembrata la migliore possibile. Abbiamo quindi davanti a noi cinque mesi in cui le amministrazioni comunali e il Parco del Roccolo continueranno a svolgere, con impegno massimo e nel rispetto assoluto della normative, le azioni di contrasto al progetto di discarica ma è necessario che la cittadinanza faccia sentire forte la propria voce. Senza quel supporto, forte e ampio, non si possono ottenere i risultati auspicati. Ne va del bene di tutto il territorio! Saranno organizzate attività ed eventi di vario tipo per le quali è necessaria la partecipazione di tutti i cittadini (il primo appuntamento è già fissato per domenica 11 ottobre con “Puliamo il mondo nel Parco del Roccolo”, ndr). Dopo anni di lotta siamo arrivati all’ultimo atto: sosteniamoci a vicenda, ognuno per le proprie possibilità e competenze».

Davanti al TAR per il fronte del “no” si è consumato però anche l’ennesimo tradimento da parte di Città Metropolitana: venerdì 2 ottobre, poco prima di mezzanotte e quindi proprio a ridosso della scadenza dei termini, Palazzo Isimbardi ha consegnato due memorie difensive relative all’istanza cautelare di comuni, parco e comitati.

«Si spiega chiaramente adesso il silenzio del sindaco metropolitano Sala di fronte alle migliaia di lettere inviate dai cittadini che gli chiedevano di mantenere fede a quanto promesso il 19 ottobre 2019 di fronte alle telecamere della RAI e successivamente, il 30 novembre 2019,  in Consiglio Metropolitano, accogliendo la mozione del consigliere Braga che lo impegnava proprio a non difendersi nei ricorsi presentanti dal Parco del Roccolo e dai Comuni di Busto Garolfo e di Casorezzo, in opposizione all’autorizzazione rilasciata a Solter da Città Metropolitana – commentano amaramente comuni, Comitato antidiscarica, Legambiente e Parco del Roccolo -. Un silenzio dettato dal fatto che non ci sono giustificazioni comprensibili a questo voltafaccia. Proprio venerdì 2 ottobre, poco prima di mezzanotte, Città Metropolitana ha consegnato due corposissime memorie difensive. I tecnici metropolitani  si sono ben impegnati a predisporle, hanno cercato ogni possibile cavillo legale e interpretazione di norma a loro favore. Non c’è che dire: massimo impegno! Per giunta consegnandole a mezzanotte di venerdì 2, sullo scadere del tempo massimo a disposizione, Città Metropolitana ha messo in difficoltà tutte le parti coinvolte, alcune delle quali si sono trovate tutto il faldone da analizzare il lunedì 5 per il giorno successivo, in una vicenda certamente lunga e assai complessa».

«Da cosa nasce, ci chiediamo, tanta determinazione – concludono i ricorrenti -? Dalla paura della richiesta danni che Solter minaccia in ogni sua lettera e in ogni suo atto? Sono anni che su ogni passaggio tecnico aleggia questa paura. Pare proprio che gli unici a tenere la schiena dritta e andare avanti nella ricerca del bene per le proprie comunità siano Sindaci e Parco del Roccolo. Eppure le paventate richieste di danni sono giunte più volte anche a loro. La nostra è una lotta già di per sé estremamente difficile che rischia di diventare davvero impari se da qualche parte si ricerca prioritariamente il “quieto vivere”. Continueremo tutti insieme, amministrazioni comunali, comitati, cittadini e associazioni, ad impegnarci per impedire la discarica sostenuti dalle altre amministrazioni comunali del nostro vasto territorio».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Ottobre 2020
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