«E' bastato un giorno solo per inquinare l'Olona, ma quanti ce ne vorranno per farlo tornare come prima, se mai riusciremo a farlo tornare come prima?». E' questa la domanda che si fanno Diego Conti e Christian Fornara, consiglieri della lista civica di opposizione Cambiamo Canegrate, mentre si guardano attorno nella zona verde tra Canegrate e Parabiago, dove a pochi metri di distanza l'uno dall'altra si può vedere la qualità dell'acqua che non è stata depurata (grigia, maleodorante e piena di residui come carta igienica, sacchetti o pannolini) e quella dell'acqua del fiume che non passa dal depuratore ma arriva ai campi da una piccola rongia (limpida e cristallina).

[pubblicita]      Quello su cui sta tramontando il sole è il primo giorno dei dieci previsti di chiusura del depuratore di Canegrate. La scelta, come ha spiegato Cap Holding, gestore dell'impianto, è stata dettata dalla necessità di portare avanti alcuni interventi sulla struttura. Ma da tutto l'Alto Milanese si stanno alzando voci di forte dissenso per questa scelta, che potrebbe seriamente compromettere l'ambiente fluviale.

«Sicuramente c'è un problema grosso come il fatto di essere stati avvisati dalla stampa, mentre questo è un lavoro che secondo me avrebbero dovuto pianificare e condividere con i Comuni interessati per trovare soluzioni alternative o semplicemente mesi alternativi» sostiene il consigliere Fornara, che ricorda anche il problema degli odori alle Cascinette e i possibili collegamenti con sostanze sversate nel fiume. «Stiamo buttando dentro della fogna in un fiume che, dopo decenni, eravamo riusciti a far riprendere» conclude Fornara.

Cambiamo Canegrate aveva richiesto proprio oggi, lunedì 23, un consiglio comunale urgente per trattare il tema della chiusura del depuratore. Con tutta probabilità, però, la seduta sarà rimandata alla prossima riunione prevista per il parlamentino cittadino, tra pochi giorni.