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Piscina Legnano, RNL «Non sappiamo se riaprirà»

A due giorni dalla riapertura degli impianti natatori la RNL non ha conferme sull'attivazione della piscina: «Nessuna risposta da Comune e Amga»

piscina di legnano

A due giorni dalla riapertura degli impianti natatori, prevista dal decreto del Governo per lunedì 1 giugno, Rari Nantes Legnano non ha conferme sull’attivazione della struttura di viale Gorizia.

«Ancora oggi a poche ore da tale scadenza – commentano dalla società guidata dal presidente Antonio Penati -, le continue richieste di informazioni da noi indirizzate sia al Comune di Legnano che ad Amga Sport Srl, rispettivamente proprietario e gestore degli impianti, non hanno avuto alcuna risposta concreta in merito a una data di riapertura. Tutto tace. Nessuna indicazione, neppure programmatica ci è stata fornita. Non possiamo che stigmatizzare questo persistente silenzio, certi di interpretare così anche il sentimento di tutti i tecnici, degli atleti e delle loro famiglie che da tempo sono in attesa di conoscere se si potrà o meno riprendere a fare attività».

La società sportiva sta cercando di capire quale sarà il futuro: «È evidente – si legge nella nota della società – che nessuno, e RNL per prima, può pretendere l’apertura degli impianti ad ogni costo, ma riteniamo essenziale che il Gestore comunichi, così come altri impianti hanno sinora fatto, quali siano le sue intenzioni, e cioè se l’apertura verrà differita (e, se sì, a quando), ovvero se per motivi legati all’emergenza sanitaria, all’avvio dei lavori di ristrutturazione o all’eccessivo ammontare dei costi di gestione, non vi sarà nessuna apertura».

RNL, così come le altre società natatorie che operano sul territorio, ha necessità di conoscere quali decisioni il Comune di Legnano ed Amga Sport intenderanno assumere, «non certo per ragioni legate a questa stagione agonistica, che si avvia ormai ad un’amara conclusione, ma soprattutto per poter comprendere se una prossima stagione vi sarà e, in caso affermativo, per poterla tempestivamente programmare. Riteniamo che una sollecita e chiara risposta, non più procrastinabile, sia dovuta tanto alle Società che operano sul territorio – con una valenza sociale spesso trascurata e che va, invece, ribadita e sottolineata – quanto ai tecnici, agli atleti, alle loro famiglie e alla cittadinanza tutta. Attendiamo, quindi, che questo assordante silenzio termini e che una risposta ci sia finalmente data».

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Pubblicato il 30 Maggio 2020
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