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Pronto soccorso di Legnano, sindacati: «Un campo di battaglia, manca il personale»

La richiesta di assistenza per i malati Covid urgente e’ sempre più costante, provocando rallentamenti e disagi a tutta la struttura sanitaria. Ne parliamo con Giovanni Migliaccio della segreteria territoriale NurSind Milano

Ospedale di Legnano

Il pronto soccorso di Legnano, come tutti quelli lombardi, è in profonda sofferenza: «Un vero campo di battaglia, con pazienti in barella in attesa di ricovero e personale sanitario diviso a metà tra le urgenze e i malati Covid». A descrivere la situazione sanitaria legnanese, che rispecchia quella regionale, è Giovanni Migliaccio della segreteria territoriale NurSind Milano: «Non possiamo girarci dall’altra parte e negare l’evidenza: il problema c’è, esiste. Ed è esattamente come nelle scorse ondate. L’unica cosa cambiata è che si è abbassata la mortalità da Coronavirus. Ma, attenzione, oggi più che mai siamo di fronte al rischio di veder crescere il numero di decessi di pazienti non contagiati dal virus».

In concomitanza dell’avvio dei saldi e della riapertura delle scuole, probabilmente il contagio si aggraverà. Previsto a metà mese di gennaio il picco della quarta ondata Covid-19 : «Attualmente ci sono 50.000 nuovi  positivi in Lombardia. Se solo il 5% di questi avrà bisogno di ospedalizzazione,  le strutture sanitarie saranno in forte crisi. Perchè ricordiamoci che i pazienti Covid restano ricoverati per molto tempo a sfavore di quelli non Covid». La paura del personale in corsia è quello di ritrovarsi ad assistere ad un rallentamento delle attività nelle sale operatorie e di tutta l’attività di diagnostica. Tutto a discapito di coloro che hanno patologie “no Covid”.

L’allarme da parte del sindacalista era già stato dato prima di Natale. I sindacati, infatti, avevano inviato una lettera alla direzione dell’Asst Ovest Milanese per segnalare la carenza di organico: «I lavoratori impegnati in prima linea sul fronte dell’emergenza e urgenza si stanno trovando a dover affrontare carichi di lavoro estenuanti. Da parte della direzione non è arrivata alcuna risposta. A Legnano in questo momento (la mattina del 4 gennai) ci sono, in attesa di ricovero, più di una quarantina di pazienti positivi e più di una trentina non Covid. In sofferenza anche il pronto soccorso di Magenta dove due reparti Covid sono saturi. Per il momento , l’Ospedale di Cuggiono, rimane no-covid, ma il personale viene trasferito a Legnano perché sono stati  aumentati i posti letto dedicati ai malati da Coronavirus».

Ormai, la maggior parte delle persone che ha sviluppato la malattia da Sars-Cov2 non e’ vaccinata oppure si tratta di pazienti particolarmente fragili. A loro vanno assicurate cure assistenziali. «È evidente che manca il personale – afferma Migliaccio -. Se prima della pandemia la struttura sanitaria era sotto organico ora è del tutto carente. Sono, infatti, numerosi i dipendenti in questo momento a casa perchè positivi. Questa situazione impone un carico di lavoro importante per chi è operativo. A questo si aggiunge che il pronto soccorso, prima frontiera dell’Ospedale, è affollato. Una criticità esistente non solo a Legnano e lo sappiamo, ma in tutta la Lombardia».

La situazione è così difficile che anche nella struttura legnanese si sono trasformati spazi non attrezzati (con il sistema di ossigenazione) in «aree per pazienti Covid in attesa di ricovero, oppure come in tutti i pronto soccorso si tengono in “ostaggio” le barelle delle ambulanze perchè mancano posti letto». La richiesta avanzata alla direzione, ma a questo punto anche alla Regione, resta sempre la stessa: «ristabilire condizioni di lavoro e assistenziali adeguate», conclude il sindacalista.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Gennaio 2022
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