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Dalla velina al tweet, come è cambiata la comunicazione politica. Se ne parla con PoliticaMente

Prosegue il ciclo di incontri online organizzato dall’associazione politico-culturale bustocca. Giovedì sera il tema dell’incontro sarà la comunicazione politica dell’era moderna

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Prosegue il ciclo di incontri online organizzato dall’associazione politico-culturale bustocca PoliticaMente. Giovedì sera, alle 20.45 su Zoom, il tema dell’incontro sarà la comunicazione politica dell’era moderna. Il giornalista di Famiglia Cristiana Francesco Anfossi farà il punto con l’analista politico Giovanni Diamanti, il docente di Sociologia Luca Pesenti e l’esperto di digital marketing Luca Zambrelli.

Per quanto paradossale possa apparire, capita non di rado che una notizia “ufficiale”, cioè proveniente da una fonte autorevole e assolutamente verificata, sia in realtà una fake news. Nell’ambito della comunicazione politica, anzi, è sempre capitato, anche se in passato non si usava il lapidario aggettivo fake, perché per indicare una comunicazione “attendibile”, ma rivelatasi poi non del tutto corretta, propagandistica o addirittura falsa, si preferivano espressioni meno ruvide.

In epoca fascista, per esempio, si usava il termine “velina”, che indicava i comunicati dattiloscritti – su carta velina appunto –, con cui il regime dettava alla stampa il proprio propagandistico storytelling, sotto il severo controllo del Ministero della Cultura Popolare. Tramontato il MinCulPop, però, i Partiti trovarono altre vie. Nel 1959, il giornalista Enzo Forcella scrisse un saggio ancora molto attuale, intitolato “Millecinquecento lettori”, che spiegava alcune dinamiche della comunicazione politica tipiche – diremmo oggi – dell’influencer marketing (dove i giornalisti politici più vicini a questa o quella Segreteria godono di indubbi privilegi in cambio di un’informazione da testimonial, più che dogwatch dell’informazione).

In epoca ancor più recente, infine, il dibattito politico italiano ha fatto largo uso delle cosiddette “notizie civetta”, o baloon d’essai, news prive di un reale fondamento, ma fatte circolare ad arte direttamente dai politici per verificare le reazioni dell’opinione pubblica.

Davvero, quindi, la comunicazione politica è cambiata con l’arrivo dei social o si è semplicemente evoluta, trasformando le veline in cinguettii? C’è qualche differenza fra le news costruite ad arte e le fake news vere e proprie? E qual è l’impatto di queste notizie prive di filtri e di fact checking sull’opinione pubblica? Insomma, se per smascherare le bufale possiamo contare sull’attività dei debunker, qual è l’antidoto contro un’informazione politica non del tutto corretta, propagandistica o addirittura falsa?

A queste domande, e a tante altre, cercherà di dare risposta l’associazione politico-culturale PoliticaMente, con l’aiuto di Giovanni Diamanti, uno dei più autorevoli analisti politici italiani, fondatore e autore di YouTrend, nonché docente di storytelling politico alla Scuola Holden; Luca Pesenti, giornalista, scrittore e docente di Sociologia Generale all’Università Cattolica di Milano e Luca Zambrelli, Global Digital Ecommerce Director per un noto brand di moda italiano. L’appuntamento è su Zoom il prossimo giovedì 18 marzo, alle 20.45, per il terzo incontro organizzato da PoliticaMente, intitolato “Dalla velina al cinguettio” e moderato come di consueto da Francesco Anfossi, giornalista e caporedattore di Famiglia Cristiana.

Spiega Salvatore Loschiavo, ideatore del progetto e fondatore di “PoliticaMente”: «Il rischio più concreto per la nostra democrazia è che gli elettori votino “con i piedi”: un’espressione tranchant, ma comprensibile a tutti, che uso volutamente per indicare la scarsa consapevolezza con cui molto spesso le persone, e i giovani in particolare, si apprestano al voto. Arrivare al seggio dopo essere stati bombardati da una sassaiola di notizie incomplete, contradditorie, di parte quando non addirittura false, mal si concilia con un voto cosciente e consapevole, e quindi davvero libero. I social sono una parte del problema, ma molto occorrerebbe fare anche per fornire alle persone gli strumenti corretti per interpretare con chiarezza la realtà. Ed è questo che “PoliticaMente” intende fare con questo ciclo di conferenze online, aperte a tutti, e con i tanti progetti che abbiamo in cantiere per il futuro».

Per partecipare e registrarsi:
urly.it/3btmx
Oppure contattare “PoliticaMente”:
Whatsapp: 351 9952870
Email: politicamente.ba@gmail.com

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 16 Marzo 2021
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