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Case popolari “in rosso”, Lega: «Basta fare politica sulla pelle delle partecipate»

La Lega di Legnano condanna la strategia politica del Movimento dei Cittadini, che più volte in questi primi mesi di mandato ha fatto le pulci alle partecipate,

Primo consiglio comunale Lorenzo Radice

A quasi due settimane di distanza dall’ultimo consiglio comunale, la Lega torna a parlare della gestione delle case popolari di Legnano e lo fa mettendo nel mirino sia l’interrogazione portata in quella sede dal Movimento dei Cittadini, che aveva messo sul banco degli imputati la gestione delle morosità, ormai arrivate ad 1,3 milioni di euro, da parte di Euro.PA, sia la risposta arrivata dall’amministrazione.

«Le contestazioni sono basate sulla scarsa conoscenza dei contratti tra le parti e sulla superficialità con cui si affronta una tematica complessa e delicata che coinvolge famiglie indigenti e fragilità che stanno diventando sempre più diffuse – attacca il Carroccio -. Euro.PA si occupa di gestione e manutenzione degli alloggi comunali, richiede il pagamento dei canoni di locazione, sollecita i morosi, ma quando le parti non riescono a concordare un piano di rientro, la decisione di attivare un’azione legale spetta al comune di Legnano che si fa anche carico dei relativi costi. Così è stato fino allo scorso anno quando la società ha ricevuto dall’ente il mandato per attivare un contratto di supporto legale con un professionista e gestire in autonomia l’attività di recupero del credito».

«Affrontare il tema del recupero dei debiti pregressi sta diventando estremamente critico soprattutto quando coinvolge  nullatenenti – aggiunge la sezione locale della Lega, che ricorda anche che la gestione amministrativa degli alloggi di edilizia residenziale popolare è stata affidata alla partecipata dall’allora giunta Centinaio, quando tra i banchi di maggioranza sedeva come consigliere il sindaco Lorenzo Radice -. Non vi è assoluta certezza che le azioni legali possano comportare un recupero delle somme contestate perché in tale ambito la giurisprudenza tende a tutelare le posizioni di fragilità economica dei soggetti e quindi vi è un rischio reale di soccombere in giudizio con pagamento di spese legali e processuali oppure di vincere in giudizio, col rischio sempre presente di non onorabilità delle pendenze accertate dal giudice per mancanza di fonti reddituali idonee a garantire la restituzione delle morosità. Asserire che vi è un danno derivante dai mancati incassi che ha comportato per il comune l’impossibilità di poter trasferire risorse ad altri servizi comunali, in special modo di natura sociale, è un’altra grandissima boutade figlia della ignoranza della normativa vigente, in quanto per legge la gestione delle case comunali deve essere in equilibrio e l’eventuale avanzo gestionale annuale deve andare a finanziare in via esclusiva la manutenzione del patrimonio residenziale comunale».

Euro.PA non è però la prima partecipata a cui il Movimento dei Cittadini fa le pulci in questi primi mesi di mandato: anche Accam, Amga e Legnano Patrimonio sono già state portate sul tavolo del consiglio comunale dall’ex candidato sindaco Franco Brumana, e per la Lega è il momento che Radice e i suoi prendano una volta per tutte posizione. «Risulta interessante cercare di comprendere la strategia politica adottata dal Movimento dei cittadini – conclude il Carroccio -. Come vanno interpretati questi continui attacchi alle società partecipate? Siamo di fronte ad una smodata ricerca di visibilità? Di certo il becero populismo adottato, con accuse di negligenza nei confronti di chi si occupa della cosa pubblica, non fa altro che denigrare gratuitamente una società che ad oggi occupa 90 dipendenti (la maggior parte proprio legnanesi) con un fatturato di circa 7 milioni di euro all’anno, nessun debito con gli istituti di credito e che produce annualmente utili a favore dell’amministrazione legnanese. Noi preferiamo e chiediamo un’opposizione responsabile, condannando gli attacchi vergognosi e infondati come quelli subiti su AMGA. Chiediamo all’amministrazione Radice di prendere posizione ferma una volta per tutte. Le società partecipate che funzionano sono un patrimonio della città o un carrozzone?».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Dicembre 2020
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