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Olcella e i suoi caduti

Il discorso del vice sindaco Ilaria Cova...

Cari concittadini. Siamo qui oggi rispettosamente, come ogni anno, davanti ai caduti di Olcella delle due guerre. Celebriamo i nostri concittadini che sono partiti con lo zaino ed il fucile in spalla, per non tornare più.

In quel momento storico, anche se la guerra era forse qualcosa che trascendeva la loro comprensione, hanno fatto la loro parte, hanno compiuto il loro dovere senza sottrarsi. Hanno affrontato la morte con la coscienza serena di chi sa di aver adempiuto al proprio compito, sapendo di poter stare a testa alta davanti alle proprie famiglie, ai concittadini, ai posteri ed allo Stato. Ma oggi ricordiamo anche tutti i nostri militari attualmente impegnati in teatri internazionali delicati e difficili e nel Mar Mediterraneo, culla della civiltà, che ora si sta trasformando nella tomba di migliaia di persone in cerca di un futuro.

Il nostro non è un popolo bellicoso, ma è un popolo tenace e generoso. Generoso nel tendere una mano di salvezza a chi sta affogando cercando di raggiungere le rive del nostro Paese; tenace nel tener fermi i valori di libertà e democrazia e nel collaborare con gli altri Paesi per il mantenimento della pace internazionale.

Tenacia e generosità.

Oggi è doveroso rivolgere un pensiero ai nostri connazionali colpiti dal sisma. Quella tenacia che ereditiamo dai nostri nonni e bisnonni combattenti è la stessa che anima le popolazioni del centro Italia che, nonostante il lutto, la distruzione, il senso di insicurezza, stanno reagendo e si rialzeranno per ricominciare. Così come cisiamo rialzati e abbiamo ricominciato dopo le guerre.

E non possiamo non pensare alla generosità dei soccorritori: forze dell'ordine, forze armate, vigili del fuoco, volontari della protezione civile, del soccorso e di altri enti, comuni cittadini….

Ed ecco, quindi, che la tenacia e la generosità che improntano da sempre il nostro essere italiani emergono ogni volta come un tratto distintivo, una caratteristica inalienabile del nostro popolo. A questo proposito, mi permetterete un brevissimo cenno personale.

Qualche tempo fa ho avuto l'onore di conoscere un ex ufficiale dell'Esercito Italiano, novantacinquenne, che ha combattuto durante la seconda guerra mondiale. Nei pochi minuti della nostra conversazione, "rubati" ad una celebrazione, mi ha detto: "Mi dispiace lasciare questa vita, perché è ancora bella. Il mio corpo è ormai fragile, ma il mio spirito non ha paura di niente perché io sono un combattente".

Vi saluto, quindi, con questo inno alla bellezza della vita e con la forza di questo combattente.

Viva Busto Garolfo e Olcella

Viva l'Italia, Viva l'Europa

Ilaria Cova, vice sindaco di Busto Garolfo

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Novembre 2016
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