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Nuovo Centro Commerciale, le perplessità del CentroSinistra

Dubbi anche sulla demolizione della villa Liberty, nota come villa Nebbia...

Riceviamo e pubblichiamo:

Il riguardo che l’attuale sindaco Raffaele Cucchi aveva promesso in campagna elettorale ai commercianti di Parabiago si è purtroppo tradotto, nella realtà dei fatti, nell’autorizzazione alla costruzione di un complesso commerciale di 7.500mq (di cui 5.100mq commerciali e 2.400mq destinati ad una struttura ricettiva) che sarà edificato tra il cimitero e i binari della ferrovia, a ridosso delle abitazioni di via Cavalieri; l’opera comprenderà, stando al piano attuativo pubblicato dall’amministrazione nelle scorse settimane, un centro commerciale, alcuni negozi, un albergo, un parcheggio seminterrato e un parcheggio esterno, il tutto in uno scatolone alto 12 metri che, parole dell’amministrazione, contribuirà a “riqualificare” la zona della stazione.

Il primo cittadino alcuni giorni fa ha presentato entusiasticamente il progetto sui giornali, anche se in modo del tutto superficiale, portando come unico argomento a vantaggio della cittadinanza la realizzazione di poche centinaia di metri di pista ciclabile e due rotonde all’inizio e alla fine di via Fermi come oneri di urbanizzazione, senza però curarsi di sottolineare il gravoso impatto che il complesso commerciale avrà in termini economici, occupazionali e viabilistici sul commercio locale e, in generale, sulla città.

Noi consiglieri comunali di centrosinistra abbiamo già manifestato pubblicamente la nostra contrarietà rispetto a una scelta dell’amministrazione che, oltre che inutile e superflua, a causa della presenza a poche decine di metri di ben quattro medie strutture di vendita analoghe che assolvono alle medesime funzioni (distribuzione alimentare e mista), si presenta anche nociva e dannosa per la città. Riteniamo, in primo luogo, che l’imponente complesso avrà un impatto fortemente negativo sulla viabilità e il traffico di una zona di per sé già oggi molto congestionata per la sua vicinanza alla stazione ferroviaria, un’area la cui praticabilità, in occasione di maltempo, risulta completamente compromessa a causa degli allagamenti del vicino sottopassaggio di via Butti. Le due rotonde di via Fermi menzionate dal sindaco, se è vero che probabilmente agevoleranno l’immissione in viale Lombardia, non permetteranno al contempo di fluidificare la viabilità da e per la stazione. Anche la realizzazione dei parcheggi all’esterno della struttura di vendita non è pensata per favorire cittadini e pendolari, ma andrà a vantaggio, come d’altronde le altre opere di urbanizzazione, della proprietà del centro commerciale, poiché la sosta sarà regolata da disco orario. Del tutto oscuri risultano, inoltre, in termini viabilistici, i collegamenti ciclopedonali tra l’area commerciale e la stazione.

Allarmante è, soprattutto, l’analisi relativa alle ricadute economiche e lavorative sulla città. Se il potenziale occupazionale dell’opera appare irrisorio, dato che il centro commerciale darà lavoro a 39 dipendenti (si tenga presente che nella grande distribuzione le catene sono solite trasferire dipendenti da un punto vendita all’altro in occasione di nuove aperture, anziché propendere per nuove assunzioni) decisamente pesante sarà l’impatto sul commercio parabiaghese: i progetti e i piani di fattibilità commerciale commissionati dall’amministrazione stessa, infatti, parlano in modo stupefacente di un impatto annuo complessivo di 2,751 milioni di euro sugli esercizi di vicinato, mediamente di 13.290 euro per ciascun esercizio di vicinato, e di 4,624 milioni di euro, corrispondenti ad una media di 342 euro al mq, per le medie strutture di vendita. E, se questo non bastasse, la Relazione di compatibilità commerciale pubblicata dall’amministrazione conclude questa analisi del tutto numerica e astratta dicendo che, in ogni caso, l’oneroso “impatto medio sul singolo esercizio di vicinato non appare tale da potere causare la cessazione di alcuna attività, soprattutto considerato che le stesse hanno già subito in misura pesante la pressione competitiva esercitata dalla grande e moderna distribuzione organizzata”.

Ci sembra di poter dire che l’amministrazione con la sua decisione intende farsi beffe della cittadinanza e dei commercianti di Parabiago, se si tiene conto soprattutto che l’attuale sindaco sapeva di questa concessione da parte del comune già da tempo, prima ancora di essere eletto, ma ha ben pensato di lasciare all’oscuro i parabiaghesi, manifestando un interesse verso il commercio locale di pura facciata, utile unicamente ad ottenere voti.

Aldilà dei numeri e dei calcoli astratti ci sentiamo di ribadire le nostre perplessità rispetto a quest’opera, anche dopo aver letto la presa di posizione del sindaco e dopo la pubblicazione del piano attuativo da parte dell’amministrazione, perché abbiamo a cuore, prima di ogni altra cosa, l’interesse di cittadini e lavoratori di Parabiago, a nostro avviso prioritario rispetto alla ricezione di semplici oneri di urbanizzazione, oltretutto insufficienti per la cittadinanza come abbiamo messo in luce.

Non può essere che i termini “riqualificare” e “trasformare” per il centrodestra parabiaghese possano coincidere unicamente con la costruzione di centri commerciali e rotonde. Invitiamo pertanto l’amministrazione a riflettere sulle possibili ripercussioni di quest’opera, e chiediamo che siano presi i dovuti provvedimenti per evitare ricadute negative sulla città, alla luce di quelli che sono i chiari indicatori che emergono dai documenti e dagli studi resi pubblici. Parabiago e i suoi abitanti esigono riflessione, lungimiranza politica e scelte di qualità, per i cittadini e per i commercianti, non più valutazioni superficiali e disattente alle reali esigenze di chi abita questa città.

A breve verrà inoltre abbattuto un altro pezzo di storia parabiaghese: è stato approvato un progetto edilizio che prevede la demolizione della villa Liberty sita in via Piave angolo via Castelnovo nota come villa Nebbia. La splendida costruzione di inizio novecento che conserva tutte le caratteristiche dell'epoca (dalla recinzione al bellissimo giardino con piante ed alberi da frutto secolari) a breve verrà demolita per lasciare il posto a due palazzine speculari. Parliamo di un edificio dalla lunga storia che ha resistito alle guerre mondiali, ma che non sopravviverà alla costruzione di due nuove palazzine in una Città che, visto il numero di alloggi sfitti, non ha certo necessità di nuove edificazioni. Si tratta di un'ulteriore ferita per il patrimonio artistico e storico parabiaghese, già negli anni fortemente impoverito dalla demolizione di molte case dell'inizio del secolo scorso. Resta l'amarezza di non poter far nulla per evitare la perdita dell'ennesimo edificio storico. Ancor più che la commissione paesaggistica è stata convocata solo dopo che erano già scaduti i termini previsti per richiedere ulteriore istruttoria sulla pratica (60 giorni dalla presentazione del progetto avvenuta in novembre), non riuscendo così ad interagire con la proprietà. La Commissione ha espresso parere contrario al progetto, ma il parere non è vincolante e il destino della casa Nebbia è inesorabilmente segnato. Peccato davvero non aver posto alcun vincolo su questo gioiello Liberty che a breve sarà raso al suolo.

Gruppo consiliare di centrosinistra

Redazione
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Pubblicato il 22 Gennaio 2016
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