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ELCON NON CONVINCE

Definito lacunoso il progetto della società israeliana all'esame delle Amministrazioni di Castellanza, Olgiate Olona, Marnate, Legnano e Busto Arsizio - Ma non cambia il destino di tipo produttivo dell’area del polo chimico...

Yaron Bar, vicepresidente della società e responsabile di Elcon Italia


Le Amministrazioni del territorio unite per condividere una stessa idea. Sono i Sindaci di Castellanza, Fabrizio Farisoglio, con l’Assessore al Governo del Territorio, Maurizio Frigoli, di Olgiate Olona, Giorgio Volpi, di Marnate, Celestino Cerana, accompagnati dai relativi tecnici comunali e con la presenza dell’Assessore Renzo Brignoli su mandato del Sindaco del Comune di Legnano Lorenzo Vitali e sentito il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, che, come già precedentemente concordato, si sono seduti insieme attorno ad un tavolo per condividere il futuro strategico dell’area su cui sorge il complesso industriale ex Montedison a cavallo tra i territori di Castellanza e Olgiate Olona, all’indomani della domanda presentata in Regione Lombardia dalla società Elcon per la realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti liquidi in territorio di Castellanza.

L'area del complesso industriale individuata dai PGT del Comune di Castellanza e di Olgiate Olona come “area con funzioni non residenziali”. Qui Elcon intende realizzare il suo impianto e per questo ha presentato in Regione Lombardia apposita domanda lo scorso 3 Maggio.

Da un primo esame della documentazione da parte delle Amministrazioni Comunali la stessa appare alquanto lacunosa e non dà risposte precise sul progetto facendo presumere che lo stesso sia difficilmente compatibile con la realtà del territorio. Dopo un percorso lungo due mesi dal primo approccio avuto da Elcon con le Amministrazioni Comunali, la società non ha risposto in maniera convincente a quelle che erano le aspettative di totale trasparenza attese dai Comuni e dal territorio.

Le lacune tecniche della documentazione presentata, come appare da un documento diffuso in giornata dagli Enti riunitisi di recente, riguardano la mancanza di specifiche relative agli interventi edilizi che si intendono fare e che il Comune di Castellanza dovrebbe autorizzare; manca uno studio di impatto sul traffico; manca una precisa descrizione del processo di ossidazione termica e delle emissioni in atmosfera; manca la descrizione del secondo punto di emissione citato nella relazione descrittiva; manca una puntuale descrizione dei sistemi di sicurezza; manca una previsione relativa all’inserimento dell’impianto nella direttiva sui rischi di incidente rilevante. Manca, inoltre, un piano di recupero industriale dell’area nel suo complesso, così come obbligatoriamente previsto nel PGT del Comune di Castellanza.

Una serie di lacune che fa ritenere il progetto Elcon non condivisibile da parte delle Amministrazioni Comunali direttamente ed indirettamente interessate. L’indirizzo strategico generale, per il futuro dell’area su cui sorge il complesso industriale ex Montedison, indirizzo condiviso da tutte le Amministrazioni presenti, sarà di tipo produttivo; l'unica destinazione possibile per garantire la soluzione delle passività ambientali che l’area stessa presenta, disegnando nel contempo uno sviluppo sostenibile e compatibile con il territorio.

In serata, questo il commento di Daniele Barbone, direttore BPSEC: "  Rileviamo come sia la prima volta nella storia dei procedimenti amministrativi in Italia nella quale il luogo deputato alla discussione tecnica di merito passi dal contesto previsto dalle norme (conferenza dei servizi) ai mezzi di informazione. Molto bene se alla fine ne risulta un procedimento ben approfondito, con certezza del diritto e garanzie per tutti i soggetti coinvolti. Rileviamo in ogni caso che hanno sottoscritto osservazioni  ad uso dei media Comuni che non sono coinvolti dal progetto e non hanno copia degli atti. Nel merito, tutte le indicazioni emerse verranno discusse nella prima Conferenza dei servizi, dove troveranno abbondante approfondimento e risposta. Per spiegare ai cittadini che non vi è alcun aspetto che viene sottovalutato, da parte nostra ci limitiamo a indicarne uno fondamentale : le emissioni sono state descritte con dovizia di particolari (sez.3 della relazione tecnica, sezione 4 del lo Studio di impatto ambientale) ed è allegato anche uno studio sulle ricadute presso i recettori sensibili (scuole, abitazioni etc). Non solo, si sono anche considerati gli effetti (irrilevanti) sulla salubrità in generale. Ci piacerebbe un dibattito serio ed approfondito, confidiamo che questo inizi con l’avvio della conferenza dei servizi".

 

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Redazione
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Pubblicato il 16 Maggio 2012
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