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Il 25 aprile a Legnano è dei giovani: «Vacciniamoli contro l’intolleranza»

«La vittoria arriverà solo se voi giovani vi metterete in gioco» ha detto il sindaco Lorenzo Radice nel corso della cerimonia che si è svolta nel rispetto delle norme anti-covid in piazza 4 Novembre

25 aprile Legnano

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Il 25 aprile a legnano è dedicato ai giovani che negli anni della Resistenza hanno combattuto per la Libertà ma soprattutto ai giovani di oggi che più hanno sofferto in questa pandemia ma su cui si ripongono tutte le speranze per uscire da questa nuova guerra globale contro il virus: «La vittoria arriverà solo se voi giovani vi metterete in gioco» ha detto il sindaco Lorenzo Radice nel corso della cerimonia che si è svolta per il secondo anno nel rispetto delle norme anti-covid in piazza 4 Novembre, con l’augurio che «possa essere l’ultima con le restrizioni».

«Esattamente come è stato in uno dei momenti più drammatici della storia del ‘900, anche in questa lotta contro il coronavirus la Resistenza di popolo deve essere il presupposto per la Liberazione: oggi non servono grandi eroi – ha detto il primo cittadino – ma persone responsabili che pensino alle conseguenze che le proprie azioni hanno sugli altri».

Durante i discorsi sono stati poi richiamati i valori di libertà, tolleranza e giustizia perchè, ha rimarcato Radice «il virus del fascismo sopravvive ancora oggi in diverse varianti e da una minaccia così non siamo mai immuni: dobbiamo vaccinare i nostri giovani con dosi robuste di senso della libertà, giustizia e tolleranza e trasmettere questo è compito di noi adulti». Qui il discorso integrale 

Nell’intervento di Primo Minelli, presidente Anpi Legnano,  un richiamo all’attualità: «La pandemia ci ha aperto gli occhi su diversi aspetti della realtà. Pensavamo di essere invincibili e potenti, invece abbiamo scoperto le nostre fragilità. Soprattutto abbiamo capito che solo in collettività e con un ruolo centrale dello Stato, a partire dalla sanità pubblica, come previsto dalla Costituzione, possiamo far fronte ai grandi problemi posti dalla globalizzazione. Abbandonando i  nazionalismi dell’altro secolo anche per dire basta alla vergogna dei morti in mare. Con 300/400 morti ogni giorno non possiamo assistere alla babele delle regioni che scambiano l’autonomia, prevista dalla Costituzione, con forme di secessionismo irresponsabile. La salute di tutti chiede unità nel Governo e tra le Regioni». Qui il testo completo

L’appello all’unità lanciato dal Presidente Sergio Mattarella è stato ripreso invece da Antonio Cortese presidente Associarma per un richiamo ai valori della democrazia, del rispetto della persona umana e dello stato di diritto: «Doveroso il nostro impegno a ricordare i civili e i soldati di ogni ordine e grado che, lontani dalle fazioni, dall’odio, dalle rappresaglie, dalle vendette, dalle atrocità della guerra civile, seppero mantenere un comportamento esemplare, contribuendo alla riappacificazione quale condizione essenziale per la ripresa della vita in tutto il Paese negli anni che seguirono».

Anche per Cortese doveroso un richiamo all’attualità quando, ricordando l’impegno delle Istituzioni militari, le ha definite «allora un baluardo sicuro nella bufera che infuriava tra tanti italiani (…) e oggi un presidio fondamentale, insieme al mondo del volontariato,  con la loro assistenza e competenza contro la pandemia che tanti danno sta provocando alla nostra gente. A loro va dunque la nostra più sentita riconoscenza».

Al cimitero monumentale sono state poi inaugurate le due targhe dedicate alle staffette partigiane Giuseppina Marcora e Piera Pattani.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Aprile 2021
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