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Ritardi nelle vaccinazioni ai disabili, Uildm e Anffas scrivono a Roma: «Grave discriminazione»

Uildm e Anffas hanno scritto al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al commissario straordinario per l'emergenza e ai vertici della Regione per denunciare i ritardi nelle vaccinazioni

vaccini anti covid per disabili e caregiver famigliari

«Ci sentiamo cittadini di serie C, poco importanti e sacrificabili». La campagna vaccinale per le persone con disabilità stenta a decollare, e a Legnano Uildm e Anffas lanciano ancora una volta un grido di allarme. Dopo aver denunciato già nelle scorse settimane i ritardi nelle vaccinazioni per i diversamente abili, i presidenti delle due associazioni, Luciano Lo Bianco e Francesca Fusina, sono tornati ad alzare la voce per difendere le persone che rappresentano e questa volta hanno scritto direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo e ai vertici della Regione Lombardia, ovvero il presidente Attilio Fontana e gli assessori Letizia Moratti e Alessandra Locatelli.

Vaccinazioni “al palo” per i disabili, Anffas Legnano: «Ci sentiamo cittadini di serie B»

Nella lettera Fusina e Lo Bianco puntano il dito contro i ritardi della campagna vaccinale, che hanno fatto sì che ad una cinquantina di disabili e relativi conviventi l’appuntamento per la somministrazione del vaccino sia stato rinviato addirittura a giugno. Con i rischi che questo comporta e soprattutto con una sostanziale disparità rispetto a chi nelle stesse condizioni ha già ricevuto almeno la prima dose. «Ci sentiamo presi in giro e discriminati – spiegano i due presidenti -: non è possibile che nella stessa ATS si stiano verificando trattamenti così diversificati a seconda della ASST di appartenenza, non è possibile che anche all’interno della stessa ASST ci sia chi è stato già vaccinato e chi invece andrà a giugno… A giugno! Siamo scandalizzati, a nome di tutte le persone con disabilità che le nostre associazioni rappresentano: è più di un anno che viviamo in uno stato di semi-reclusione, abbiamo sopportato prove umanamente insopportabili, ora che abbiamo il diritto di essere vaccinati perché è il nostro turno vediamo che per cause che non riusciamo a comprendere non veniamo considerati».

La richiesta che arriva al Pirellone, al Quirinale e a Palazzo Chigi da Legnano è chiara: «porre immediatamente rimedio a questa grave situazione discriminatoria e che nei prossimi giorni vengano vaccinati tutti gli utenti dei centri diurni e i loro caregivers».

Gentilissimi,
gli enti del Terzo Settore firmatari della presente, desiderano denunciare un grave disservizio che si sta perpetrando nell’ASST Ovest Milano, già comunicato al vax manager di Ats Milano Città Metropolitana ma senza alcun riscontro.
In riferimento alle vaccinazioni per persone con disabilità grave che frequentano alcuni centri diurni di Legnano, l’organizzazione fatta per la somministrazione prevede che mentre alcuni centri hanno già somministrato almeno la prima dose, per altri la data prevista sia fine maggio/inizio giugno, stiamo parlando di circa 50 persone più i loro conviventi.
Francamente inaccettabile considerato anche che lo slogan della campagna vaccinale si intitola “#primaTu”. In che senso prima tu? Contagiati prima tu? Muori prima tu? Ogni giorno senza vaccino è un giorno di rischio in più.
Ci sentiamo presi in giro e discriminati, non è possibile che nella stessa ATS si stiano verificando trattamenti così diversificati a seconda della ASST di appartenenza, non è possibile che anche all’interno della stessa ASST ci sia chi è stato già vaccinato e chi invece andrà a giugno… A giugno!
Siamo scandalizzati, a nome di tutte le persone con disabilità che le nostre associazioni rappresentano; è più di un anno che viviamo in uno stato di semi reclusione, abbiamo sopportato prove umanamente insopportabili, ora che abbiamo il diritto di essere vaccinati perché è il nostro turno vediamo che per cause che non riusciamo a comprendere non veniamo considerati.
Ci avevate promesso efficacia, efficienza e sensibilità verso la nostra condizione, noi abbiamo portato pazienza e abbiamo rispettato le regole, le stiamo ancora rispettando; la sensazione che ci pervade adesso però è quella di essere considerati cittadini di serie C, poco importanti e sacrificabili.
Chiediamo quindi che venga immediatamente posto rimedio a questa grave situazione discriminatoria e che nei prossimi giorni vengano vaccinati tutti gli utenti dei centri diurni e i loro caregivers, così come ci avevate promesso, altrimenti riterremo voi responsabili di ogni eventuale contagio o focolaio. Abbiamo tenuto duro ma la disabilità è poco compatibile con la facilità con la quale si corre il rischio di contrarre il virus: essere contagiati perché qualcuno ha deciso che siamo poco importanti è inaccettabile e noi siamo stanchi.
Cosa dobbiamo ancora fare per essere ascoltati? Dobbiamo arrivare ad azioni eclatanti o a gesti estremi?
Rimaniamo in attesa di una risposta concreta che si deve tradurre in immediata somministrazione
del vaccino alle persone con disabilità e ai loro conviventi.
Anffas Legnano – Francesca Fusina
Uildm Legnano – Luciano Lo Bianco
Uildm Direzione Nazionale – Marco Rasconi

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Aprile 2021
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