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È Natale anche alla mensa dei poveri di Legnano, servita una trentina di pasti

Il Coronavirus non ha intimorito i volontari che anche a Natale hanno deciso di cucinare un piatto caldo agli indigenti

mensa dei poveri Natale 2020

Il Coronavirus non ha impedito ai volontari della mesa dei poveri di Legnano di cucinare e servire anche a Natale un piatto caldo agli indigenti della zona. Con tutte le precauzioni necessarie la squadra, composta da una decina di veterani, questa mattina presto (25 dicembre) si è messa ai fornelli per preparare il pranzo natalizio ed allestire, oltre che sanificare i tavoli della mensa.

Al lavoro anche la 79enne Marisa, storico volto della della realtà della Parrocchia dei Frati, così come Giovanna e Chiara. A dare una mano Manuel, giovanissimo volontario di 21anni che voluto trascorrere la mattina di festa ad aiutare gli altri.

Almeno una trentina le persone che hanno bussato alla porta della struttura di via Santa Teresa. Come sempre,  durante le festività, la mensa registra sempre un decremento: «Molti bisognosi, ospiti fissi durante l’anno, nelle feste vengono ospitati da alcune famiglie oppure da altri volontari. Inoltre dobbiamo contare che oggi siamo in zona rossa quindi c’è anche un problema di mobilità», il commento che registriamo alla mensa.

Mantenendo il distanziamento e tutte le misure di sicurezza la mensa ha continuato anche per tutto il 2020 a dare una risposta sociale alla povertà. I gruppi di volontari hanno cucinato in media 40 pasti al giorno durante il lockdown, per poi superare gli 80 nei periodi di allentamento delle misure anti contagio. Coloro che si siedono al tavolo della struttura di via Canova sono cittadini disoccupati, pensionati e anche uomini separati. La maggior parte degli ospiti sono italiani.

L’emergenza sanitaria ha fortemente colpito le famiglie, basti pensare a quanti si recano alle Caritas di Legnano, come quella della parrocchia San Domenico, per chiedere aiuto. Sono, infatti, numerosi i lavoratori che si trovano in cassa integrazione o ancora peggio hanno perso il lavoro. Il coronavirus di fatto ha aggravato una situazione socio economica che era già precaria da anni. La speranza, quindi, è che nel 2021 si allenti la morsa del virus Sars-Cov2 e il mondo del lavoro torni a rifiorire.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Dicembre 2020
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