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“Bioparco” nell’ex Bernocchi di Legnano, manca una sola firma

Un'opera che di fatto non grava sulle casse comunali, ma che aspetta solo di essere autorizzata con una firma dal notaio che tarda ad arrivare

Ex Bernocchi Legnano

Manca una sola firma per dare il via al rinnovo dell’ex area Bernocchi con la riqualificazione idraulica del fiume Olona di Legnano e la futura creazione di un “Bioparco archeologico” di circa 23mila metri quadrati.  Un’opera, curata dall’architetto Angelo Cozzi dello studio di Cozzi architetti di Legnano, che di fatto non grava sulle casse comunali, ma aspetta solo di essere autorizzata con una firma dal notaio.

In questi giorni si stanno svolgendo alcuni incontri in merito al progetto e l’assessore all’Urbanistica Fedeli non si è sbilanciata ed ha commentato: «Stiamo affrontando l’argomento». Lo scorso luglio il commissario prefettizio Cristiana Cirelli aveva espresso parere favorevole in merito ai contenuti della proposta di masterplan riguardanti il futuro dell’AT5 (ex Bernocchi) e alla riqualificazione idraulica del tratto del fiume Olona con anche uno spazio aperto attrezzato di oltre 3 mila metri quadrati da destinarsi a piazza pubblica antistante al museo Sutermeister. Il progetto urbanistico su un’area di 77 mila e 900 metri quadri sarà attuato, nell’arco di 10 anni, attraverso “5 Piani Attuativi”. Interconnessa con il progetto urbanistico, l’opera di riqualifica del fiume è stata approvata da AIPO (sotto l’aspetto idraulico) e dalla Città Metropolitana di Milano (sotto l’aspetto paesaggistico) e ha definitivamente superato l’esame della Conferenza dei Servizi nel giugno 2019. Tutto è pronto per essere realizzato.

Quattro le amministrazioni che si sono succedute contribuendo con i loro suggerimenti ad arrivare alla stesura del Masterplan. Adesso la speranza è che quest’importante riqualificazione possa finalmente iniziare visto che Legnano conta già numerose “cattedrali” vuote e abbandonate, basti pensare all’ex Manifattura, la ex Tosi e le ex Fonderie di via Rossini. Tutte strutture di cui si è tanto parlato e sognato, ma che di fatto restano punti degradati della città.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 16 Dicembre 2020
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