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Uno spazio per la sepoltura islamica a Legnano, lo chiede l’associazione Jasmine

Al sindaco Radice inviata anche una lettera, scritta dalla presidente dell'associazione, Sana el Gosairi, dopo la morte di una giovanissima mamma  di origine marocchine

Generica 2020

«Uno spazio dove chi muore, ma non è di fede cattolica, possa celebrare il proprio rito di sepoltura, senza che i familiari siano costretti a dover far rimpatriare la salma nel proprio territorio di origine». Lo chiede al sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, la neonata associazione Jasmine, realtà nata come punto informativo per stranieri e come spazio che punta – spiegano i fondatori – attraverso le culture di diversi paesi, ad integrare mondi e visioni diverse, per un bene comune che porti a superare limiti e barriere e promuovere una convivenza insieme civile e pacifica.

Nella lettera inviata al primo cittadino, scritta dalla presidente dell’associazione, Sana el Gosairi, dopo la morte di una giovanissima mamma di origine marocchine, Fanida, venuta a mancare dieci giorni fa, lasciando due bimbi di solo 8 e 9 anni, si chiede «come sia possibile che in una città come Legnano dove le scuole sono piene di bambini stranieri, che convivono in amicizia e rispetto tra loro, non ci sia uno spazio di sepoltura per il rito di sepoltura musulmano». La giovane donna è stata sepolta oggi, 18 novembre, al cimitero Parco di Legnano, «in attesa – ha scritto Malak Yasmine in un post pubblicato su Facebook al termine della cerimonia – che la comunità musulmana abbia un pezzo di terra per seppellire i nostri morti attraverso la nostra associazione».

«Spero che il sindaco, che ha già dimostrato il suo interessamento, si attivi per questo – ci scrive Francesca, mamma legnanese di origini romane che sta dando una mano alla neonata associazione –  e faccia in modo di trovare spazio anche per loro. Lo chiedo in nome del rispetto per le altre religioni. Lo ha chiesto con una lettera analoga anche il console del Marocco, che ha scritto al sindaco di Legnano di riservare attenzione per queste situazioni, che cercano solo uno spazio per la sepoltura. Io invece lo chiedo come cittadina del mondo e in nome di storie come questa, in nome di questa madre e dei suoi bambini, cresciuti in Italia ma musulmani che vogliono solo essere liberi di portare avanti la loro identità e il loro credo pacifico nel nostro territorio».

Spazi cimiteriali per il rito islamico sono presenti in diverse città d’Italia, tra cui Varese.

L’appello non ha lasciato insensibile il sindaco di Legnano, che in questo periodo difficile a causa della situazione emergenziale ha ricevuto più sollecitazioni dalla comunità islamica per la sepoltura dei propri cari, dal momento che il numero dei lutti anche tra cittadini di fede islamica è aumentato sia per l’invecchiamento della popolazione, sia per la pandemia.

Per provare a tenere in conto le esigenze di tutti, in sede di ricognizione del piano cimiteriale l’amministrazione valuterà di riservare alcuni posti ai cittadini di fede islamica (da verificare con un esame statistico) la cui sepoltura richiede specifici canoni dettati da norme concordate tra stato e comunità islamica. Palazzo Malinverni valuterà anche la possibilità di dedicare un luogo, la cosiddetta sala del commiato, per il saluto dei cittadini di altre fedi o atei.

Il sindaco Radice sullo spazio per la sepoltura islamica: “Un dovere di umano rispetto”

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Novembre 2020
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