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Tour nel degrado del quartiere di Mazzafame a Legnano

Riceviamo e pubblichiamo il reportage del breve ma significativo viaggio effettuato da un nostro lettore tra le zone più degradate del quartiere di Mazzafame a Legnano tra cantieri abbandonati, discariche a cielo aperto ed strutture semidistrutte

Tour nel rione di Mazzafame a Legnano

Riceviamo e pubblichiamo il reportage del breve ma significativo viaggio effettuato da un nostro lettore tra le zone più degradate del quartiere di Mazzafame a Legnano tra cantieri abbandonati, discariche a cielo aperto ed strutture semidistrutte.

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Tour nel rione di Mazzafame a Legnano 4 di 25

Siamo nella stagione più adatta per viaggiare, anch’io ho effettuato un giro per vedere le “belle bruttezze” del mio quartiere. Parto dalla cascina Mazzafame che ha dato il nome all’intera zona. E’ una struttura semidistrutta, ormai cadente in fondo alla via Menotti, sede del maniero della contrada Flora, se non si provvederà al recupero, rimarranno presto solo macerie.

Mi trasferisco in via Salmoiraghi, dopo il numero civico 34 dove la strada diventa un sentiero di campagna, prendo coraggio, mi inoltro a piedi, nelle siepi c’è di tutto, una ennesima discarica, che indecenza! Mi fermo poi in via Menotti (vecchia discarica) davanti al cancello trovo un auto abbandonata. In via delle Mimose altre tre auto parcheggiate da molti mesi. All’incrocio di via Mimose – via Sauro inizia la pista ciclabile, non si sa da dove arriva…. ma termina all’incrocio di via delle Azalee, anni or sono arrivava alle scuole Rodari, ora in quel tratto sono rimasti solo cartelli segnalatori.

Allungo il giro fino in fondo a via delle Rose, trovo la quinta auto abbandonata, un rottame. La sesta e la settima auto le trovo in via dei Pioppi davanti al parco dedicato ai caduti di Nassiriya. Delle sette auto solo una manca di targa, facilmente si potrebbe risalire ai proprietari. Ritorno all’incrocio di via Sauro – Azalee, ecco il “miglior-peggio!” Palazzi in costruzione che dovevano essere terminati nel 2018. Un costoso investimento economico destinato a deperire col tempo? Dall’esterno su alti cumoli di sabbia si vedono erbacce alte come alberelli bancali in legno destinati a graduale disfacimento… e all’interno? Lascio all’immaginazione di chi legge cosa si può trovare. Il tutto illuminato giorno e notte dal faro di una gru edile, che fra non molto potrebbe cadere, così come le impalcature già corrose dalla ruggine. Questi palazzi confinano con la casa di cura dedicata a don Carlo Crespi, possibile primo santo della nostra città.

Il viaggio finisce qui, ritorno a casa dispiaciuto e con un profondo sentimento di amarezza.

SINTESI DEL VIAGGIO
A tutti i cittadini, me compreso, questo scritto ha fatto nascere la volontà e la speranza di poter vedere a breve riqualificata la periferia dal degrado. Alle autorità competenti la richiesta di una presenza capillare ed attiva, fatta di più controlli così da invogliare i cittadini a prendersi maggior cura e rendere decorosi i propri quartieri. Agli amministratori, che andremo ad eleggere il 20 – 21 settembre, l’invito prima di insediarsi a Palazzo Malinverni, di dedicare del tempo a visitare le “abbandonate” periferie di Legnano perché dentro i confini della città…… Dovunque è Legnano

Cilegna

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Agosto 2020
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