Scuola chiusa in via Diaz, a Nerviano comitati genitori in rivolta per le ipotesi di riorganizzazione
I Comitati genitori di Sant'Ilario e Garbatola e i rappresentanti delle scuole dell'infanzia Gianni Rodari e Bruno Munari hanno indirizzato ad amministrazione comunale e dirigenza scolastica una lettera aperta

Comitati genitori di Sant’Ilario e Garbatola e rappresentanti delle scuole dell’infanzia Gianni Rodari e Bruno Munari sul piede di guerra a Nerviano dopo che nei giorni scorsi sindaca e dirigente scolastica hanno presentato le opzioni attualmente al vaglio per l’organizzazione del prossimo anno scolastico, che dovrà fare i conti con la chiusura della scuola di via Diaz per problemi strutturali. Dall’impatto sulla viabilità alle spese per le famiglie, passando per i risvolti sulla vita della comunità, sono tanti i punti sui cahiers de doleance di comitati e rappresentanti, che domenica 22 giugno hanno indirizzato ad amministrazione comunale e dirigenza scolastica una lettera aperta «con urgenza e senso di responsabilità, nella speranza che possa essere ascoltata da chi ha il compito di rappresentare, educare e tutelare la comunità».
«Ogni età ha diritto a una scuola – protestano comitati e rappresentanti -: si trovi una soluzione temporanea, di breve o medio termine, dove allocare gli studenti della scuola di via Diaz. Che siano soluzioni di breve termine, in attesa di bonificare totalmente la scuola di via dei Boschi, che allo stato attuale è inutilizzabile ma una volta bonificata diventerebbe una risorsa importante in momenti di emergenza. O che siano soluzioni di medio termine, che alla fine del percorso di ristrutturazione della scuola di via Diaz possano essere smantellate senza rimanere sul territorio. Che siano soluzioni confortevoli, esteticamente gradevoli e funzionali a quanto serve a dei ragazzi che si affacciano alla scuola secondaria di primo grado».
«Ogni famiglia ha diritto a continuare a frequentare nel plesso scelto – aggiungono -: diritto all’istruzione nella sede scelta dalla famiglia, come sancito dal decreto legislativo. 297/1994. Solo negli ultimi tre anni l’iscrizione alla scuola primaria prevede l’iscrizione all’istituto comprensivo con indicazione del plesso preferito. Questo era stato modificato per favorire il mantenimento della scuola primaria Ada Negri. Le leve del 2016 e 2015 si erano iscritte direttamente al plesso individuato dai genitori».
Sul taccuino di comitati genitori e rappresentanti delle scuole dell’infanzia c’è anche il rischio di una «didattica orfana» con l’«addio a tutti i progetti e addio all’inclusione». «Riempiendo tutti gli spazi delle scuole, come previsto nelle due ipotesi, non ci sarà nessuna aula disponibile per progetti di qualsiasi tipo – spiegano -. Addio alla teatralità, alle aule informatica, alle aule STEM, alle aule video, alle biblioteche. Addio ai progetti sportivi: non è possibile garantire le ore in più nelle palestre. Addio ai lavori di gruppo. Gli alunni della primaria resteranno tutto il giorno confinati nelle aule assegnate. E i bambini con bisogni speciali? Nei momenti di distacco dalla classe, esiliati in corridoio».
Critiche anche per le spese per le famiglie («Oltre al danno, la beffa: la spesa per un eventuale trasporto pubblico sarebbe a carico delle famiglie, perché troppo oneroso per il Comune») e per l’impatto viabilistico e ambientale. «Le frazioni non possono sostenere l’inquinamento e la viabilità così modificata – evidenziano comitati e rappresentanti -. Un solo esempio: a s.Ilario dovrebbero essere spostate 11 classi della scuola di via Roma, con una media di 21 alunni (dati ScuolaInChiaro): 231 alunni. Si possono quindi facilmente prevedere all’uscita una lunga fila di auto parcheggiate, da via Rovereto a via Monviso, se non oltre, e almeno 16 tempi semaforici necessari per scendere da via Cadorna al Sempione. Ogni tempo semaforico è di circa 3 minuti, quindi per uscire dalla frazione sarà necessario un tempo tra la mezz’ora e l’ora. E anche volendo deviare sulla strada provinciale 109, la situazione non migliorerebbe: sono ben note le lunghe code che si creano alle 8, da quando è stata modificata la viabilità a Lainate. Questo due volte al giorno, in aggiunta al traffico ordinario. Stessa situazione si ripercuoterebbe nella frazione di Garbatola, volendo riempire a tutti i costi ogni aula attualmente disponibile».
«Queste soluzioni avrebbero ricadute negative sulla vita della comunità – proseguono i comitati genitori di Sant’Ilario e Garbatola e i rappresentanti delle scuole dell’infanzia Gianni Rodari e Bruno Munari -. Le scuole non sono solo luoghi di apprendimento, ma anche punti di riferimento fondamentali per le comunità locali. Finalmente da dopo l’emergenza sanitaria del 2020 eravamo riusciti a risollevarci e far ripartire tante piccole iniziative sul territorio, dai canti di Natale all’accensione dell’albero. I bambini tornavano a vivere le frazioni. In entrambe le soluzioni, la vita, nelle frazioni in particolare, verrà sconvolta. Senza contare che c’è un indotto da preservare, fatto da molteplici attività extra scolastiche».
«Lo spostamento non finirà dopo 24 mesi… Questo è chiaro: finita la ristrutturazione di via Diaz, una volta che i ragazzi saranno rientrati nella nuova scuola secondaria, sarà il turno della scuola di via Roma essere oggetto di una ristrutturazione; attualmente ci sono già criticità strutturali evidenziate. Quindi gli spostamenti saranno definitivi».
Foto da Google Maps
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