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Anna Addamiano della Prociv di Canegrate tra i 100 volontari lombardi che salvano le opere d’arte da alluvioni e terremoti

La vice presidente della Protezione Civile di Canegrate è tra i 100 volontari lombardi specializzati nella tutela dei beni culturali. La canegratese ha concluso la specializzazione in questi mesi

Anna Addamiano vice presidente della Protezione Civile di Canegrate

Conservare opere d’arte e metterle al sicuro da terremoti ed alluvioni per le generazioni future: è questa la passione di Anna Addamiano, vicepresidente della Protezione Civile di Canegrate, una dei 100 volontari lombardi specializzati nel tutelare i beni culturali. La canegratese ha infatti concluso proprio in questi mesi il percorso di specializzazione, un lungo corso rallentato anche dalla pandemia, che ora le permetterà di essere chiamata in caso di emergenza.

«La mia è una passione, un interesse che mi porto dietro da anni – afferma la canegratese, volontaria di Protezione Civile da 14 anni -. La mia esperienza in Protezione Civile è iniziata nel 2009 con il terremoto all’Aquila, e lì ho dato una mano a mettere in salvo il patrimonio librario della Biblioteca arcivescovile in due mesi di lavoro. Da lì in poi ho continuato. In una situazione di emergenza devi saper fare tutto. Ma ci sono tanti aspetti che si possono approfondire, come per l’appunto quello relativo alla salvaguarda di opere d’arte, libri e tutto ciò che risulta essere prezioso per una comunità».  Addamiano tra le altre cose ha dato il suo supporto durante il terremoto di Norcia: lì si è occupata della messa in sicurezza di tele e pezzi di mosaico: «È stato un lungo lavoro di catalogazione, appassionante».

In questo periodo in cui si assiste sempre più di frequente al susseguirsi di calamità naturali, la figura della volontaria canegratese è preziosa. L’articolato corso sulla salvaguardia dei Beni Culturali, iniziato nel 2019, promosso da Regione Lombardia con il Ministero della Cultura (MiC) e il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, si è poi concluso con un’esercitazione. Il percorso di formazione si è tenuto tra Mantova, Cremona e Brescia, zone colpite dal terremoto del 2012. «Abbiamo imparato a catalogare nella maniera corretta, ad imballare così che il bene non si rovini. Ci hanno spiegato come si deve conservare e stoccare il bene. Nel contempo ci hanno preparato a dialogare con i cittadini in quanto anche un’opera colpita può arrecare danni psicologici alla comunità. Ed ora sono tra i cento volontari lombardi pronti ad intervenire in caso di necessità a mettere al sicuro un’opera d’arte».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Novembre 2023
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