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La guerra in Ucraina, un anno dopo: il racconto dal Legnanese

Ad un anno dall'invasione russa, LegnanoNews ha raccolto le testimonianze di chi la guerra in Ucraina l'ha vissuta sulla propria pelle

guerra ucraina

365 giorni di guerra. È passato un anno da quel 24 febbraio in cui l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha segnato il ritorno della guerra in Europa. Un anno di sofferenza per chi è stato catapultato al fronte, per chi ha visto la propria casa distrutta dalle bombe, per chi ha dovuto imparare a convivere con il suono delle sirene antiaeree, con il freddo delle notti passate in attesa del cessato allarme, con il buio dell’inverno senza corrente elettrica.

Un anno segnato però anche da un’escalation di solidarietà nel Legnanese. Solidarietà che ha preso la forma dei presidi per la pace e delle fiaccolate per chiedere di fermare la guerra. Si è trasformata nelle montagne di abiti e generi di prima necessità da cui le associazioni sono state letteralmente sommerse nel giro di pochi giorni dall’inizio delle raccolte. Ha assunto le sembianze delle prime porte che si sono aperte per l’accoglienza spontanea di chi scappa dalle bombe e dei pullman e dei furgoni che hanno percorso migliaia di chilometri per salvare vite e portare aiuti. È arrivata in tavola con il pane per la pace.

IL RACCONTO DELLA GUERRA IN UCRAINA SULLE PAGINE DI LEGNANONEWS

Ancora oggi sono una novantina i profughi arrivati dall’Ucraina attualmente ospitati nell’Alto Milanese in base alla convenzione siglata tra la Prefettura e il Comune di Legnano come capofila della zona omogenea dell’Alto Milanese, che mette complessivamente a disposizione di chi fugge dalla guerra in Ucraina fino a 150 posti: 39 a Legnano, 19 a Magnago, 12 a Nerviano, 6 a Rescaldina e Villa Cortese, 4 a San Vittore Olona e 2 a Canegrate. Numeri che rappresentano solamente un’istantanea di una situazione che era e in parte è ancora in continua evoluzione, ai quali vanno poi aggiunti quelli relativi ai cittadini ucraini ospitati dai singoli nuclei familiari.

I numeri, però, non possono bastare a raccontare quello che lo scoppio della guerra è stato per chi viveva in Ucraina e per chi da qui ha dovuto vedere scorrere in tv o sulle prime pagine dei quotidiani le immagini del conflitto che si consuma lì dove vive la sua famiglia. Per questo, ad un anno dall’invasione, LegnanoNews ha raccolto le testimonianze di chi la guerra, in un modo o nell’altro, l’ha vissuta sulla propria pelle, lasciando alle loro parole il compito il compito di raccontarla. Sperando che pace non rimanga solo una della tante parole scritte nel vocabolario.

Ucraina Guerra

DIANA, DAI CAMPI DA SOFTBALL DI LEGNANO AL RITORNO ALL’UNIVERSITÀ IN UCRAINA

Diana Vashai è scappata dall’Ucraina quando la guerra è scoppiata devastando intere zone del Paese. Giocatrice di softball, è arrivata nella Città del Carroccio grazie all’allenatore della nazionale ucraina che l’ha messa in contatto con il Legnano Baseball e Softball, diventato per lei in poco tempo una seconda famiglia. Ospitata in parrocchia a Rescaldina, ha vissuto per quasi un anno sul territorio continuando a frequentare gli studi universitari a distanza. Qualche settimana fa, però, il governo ucraino ha deciso di sospendere le lezioni online che migliaia di studentesse universitarie stavano seguendo nei posti più disparati del mondo e Diana è tornata a studiare in università.

La storia di Diana, tornata a studiare in Ucraina dopo un anno al Legnano Softball

MASHA, DA 20 ANNI IN ITALIA, CON LA FAMIGLIA SOTTO LE BOMBE IN UCRAINA

Masha vive in Italia ormai dal 2000, fino a poco tempo fa ha lavorato come badante, e lo Stivale lo ha girato da Nord a Sud. Anzi, da Sud a Nord: dopo un paio di anni a Napoli quando è arrivata dall’Ucraina, infatti, si è spostata in Lombardia e ha vissuto a Milano, Pavia, nel Varesotto e da maggio dello scorso anno a Legnano, dove si è trasferita per sottoporsi a cure mediche una manciata di settimane prima dello scoppio della guerra. In Ucraina, suo Paese d’origine, vivono i suoi figli e i suoi nipoti e lei ogni giorno fa i conti con la paura per loro.

La guerra in Ucraina nel racconto di Masha: “La sirena suona ogni giorno dove vive la mia famiglia”

LE CANDELE DA TRINCEA PREPARATE IN UN GARAGE DI GALLARATE

Ogni domenica da ormai un anno una ventine di persone si ritrova in un garage adibito a laboratorio, a Gallarate, e prepara gli aiuti per gli ucraini al fronte e i civili bisognosi. La maggior parte di loro è arrivata nel Varesotto e nell’Alto Milanese dall’Ucraina molti anni prima dello scoppio della guerra, e fanno tutti parte di Cuori Uniti, gruppo di volontari nato per portare avanti le tradizioni della loro terra di origine, trasformata in un sodalizio benefico quando il loro Paese è stato invaso dalla Russia.

In garage a Gallarate i volontari preparano le candele da trincea per i soldati ucraini

ANASTASIIA, IN FUGA DA KIEV VERSO LA SUA FAMIGLIA “ADOTTIVA” A MARNATE

Quando è scoppiata la guerra in UcrainaAnastasiia si trovava a Kiev, la città dove si era trasferita per lavorare come infermiera in una clinica privata. Il 24 febbraio dello scorso anno si è svegliata presto, sarebbe dovuta andare da un’amica per festeggiare il suo compleanno e invece ha dovuto rifugiarsi nei sotterranei della metropolitana: la Russia aveva invaso l’Ucraina. Due giorni dopo Anastasiia, che dallo scorso luglio lavora alla Rsa Sant’Erasmo di Legnano, è riuscita a lasciare Kiev: ha trascorso qualche settimana da un’amica, a 50 chilometri dalla capitale, e poi ha trovato il modo per raggiungere la Slovacchia. È lì che sono andati a prenderla Alfredo e Antonella, la sua famiglia “adottiva” di Marnate con la quale ha trascorso le sue estati, dagli 8 ai 14 anni, grazie al Comitato di Accoglienza dei Bambini di Chernobyl di Cerro Maggiore.

“La guerra finirà quando si sveglierà il popolo russo”

IL RACCONTO DELLA GUERRA IN UCRAINA SULLE PAGINE DI LEGNANONEWS

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 24 Febbraio 2023
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