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Dall’Oceano alla cima del Kilimanjaro, la nuova avventura di “Pedali solidali”

Dopo l’avventura in Namibia di settembre 2022 il 6 di febbraio prossimo “Pedali solidali” è pronta a ripartire: insieme a Carlo Botta, cittadino di Cuggiono, ci sarà l’amico Enzo Bernasconi

Il viaggio solidale di Carlo Motta, pensionato di Cuggiono

Dopo l’avventura in Namibia di settembre 2022, il 6 di febbraio prossimo “Pedali solidali” è pronta a ripartire: in questo nuovo viaggio per la Tanzania insieme a Carlo Botta, cittadino di Cuggiono, ci sarà l’amico Enzo Bernasconi.

Il viaggio

Il loro viaggio partirà dall’antica capitale tanzaniana, Bagamoyo (sulla costa dell’Oceano Indiano proprio di fronte all’isola di Zanzibar), per poi entrare nella pancia del Paese sino ad arrivare al parco del monte Kilimanjaro: «Dalla cittadina di Marangu – racconta Motta – una delle via di accesso alla montagna più alta d’africa, raggiungeremo, sempre in bicicletta, la cima, Hururu Peak, 5895 metri. Una volta rientrati a Marangu, come per ringraziare gli dei per averci permesso l’accesso a tanta bellezza, faremo il periplo della montagna (ovviamente sempre in bici). Alla fine avremo percorso 850 km e scalato oltre 13000 metri di dislivello».

Generico 30 Jan 2023

L’aspetto solidale

«Anche questa volta – spiega ancora Motta – il nostro viaggio avrà un’attenzione particolare per l’aspetto solidale: al termine del giro, in accordo con l’associazione locale “Onebiketanzania”, lasceremo le nostre biciclette ad una piccola comunità affinchè possano essere utilizzate da studenti e lavoratori che vivono molto lontano dalla scuola e dal luogo di lavoro. In quei luoghi una bicicletta può fare la differenza, può permettere di non abbandonare gli studi, di avere una retribuzione o di giungere in tempo in ospedale: spesso una bicicletta è condivisa tra più persone. Una delle biciclette che ci accompagnerà in questa avventura e che poi continuerà a viaggiare sulle strade polverose della Tanzania ci è stata donata da un’azienda di Busto Arsizio».

Onebiketanzania si occupa anche di ambiente con campagne di sensibilizzazione nelle scuole sull’uso della plastica. Inoltre l’associazione offre ad alcuni giovani la possibilità di sviluppare competenze per diventare guide che accompagnano i turisti nei tour in bicicletta oppure meccanici per la manutenzione delle due ruote creando così opportunità di lavoro: in questo modo oltre 25 ragazzi hanno trovato occupazione. Una volta al mese un gruppo di meccanici si sposta nei villaggi più isolati per offrire gratuitamente riparazione e manutenzione delle biciclette.

Lo sport

Molto probabilmente quello composto da Carlo ed Enzo sarà il secondo gruppo di italiani a raggiungere la cima del Kili in bicicletta; i primi connazionali saliti sul tetto d’africa con le due ruote facevano parte della
spedizione del Cai di Savona del 2019, poi è arrivato il covid e si è fermato un po’ tutto.

La bicicletta, messaggera di pace

I ciclisti viaggeranno in terra straniera, nell’Africa profonda, in gran parte fuori dai circuiti turistici: «Condivideremo con molte persone pezzi di strada e con il loro aiuto, ne siamo sicuri, realizzeremo il nostro progetto. Durante tutto il viaggio, dall’Oceano fin sulla cima del Kilimanjaro, porteremo sulle nostre bici le bandiere di Bicipace, – raccontano – per gridare a chi ha il potere di non iniziare guerre e di interrompere quelle avviate ma soprattutto vuole un messaggio rivolto ai cittadini del mondo affinchè tutti assieme si prenda coscienza che solo agendo dal basso, facendo valere collettivamente e con forza le nostre ragioni, possiamo influire su scelte scellerate che hanno come fine il potere e il danaro, non certo il
benessere delle persone».

In biblioteca a Legnano i racconti di viaggio di chi “Pedala per la pace”

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Febbraio 2023
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