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Nuovo campus scolastico, “bocciato” il ricorso di Nerviano contro il “no” del Ministero ai fondi PNRR

Il TAR ha ritenuto il ricorso contro la "bocciatura" della candidatura del progetto per il campus ai fondi PNRR «manifestamente infondato nel merito»

Nuovo campus scolastico Nerviano

Doccia fredda per Nerviano dal TAR per il Lazio, che nei giorni scorsi ha respinto al mittente il ricorso con il quale Piazza Manzoni aveva portato nelle aule della giustizia amministrativa tutte le perplessità dell’amministrazione rispetto al provvedimento del Ministero dell’Istruzione che ha “bocciato” la candidatura del comune per il nuovo campus scolastico all’avviso pubblico per la realizzazione di nuovi edifici scolastici pubblici da finanziare nell’ambito del PNRR.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in parallelo al bando “Spazio alla Scuola” di Regione Lombardia, era stata una delle prime strade battute dalla coalizione che ha portato Daniela Colombo alla fascia tricolore per il finanziamento del nuovo polo scolastico, che nei piani della giunta dovrebbe portare lì dove oggi si trovano la scuola primaria Rita Levi Montalcini, la scuola secondaria di primo grado Leonardo da Vinci e le due palestre che compongono il plesso un nuovo campus che accoglierà entrambe le scuole.

Già inserito negli elenchi del fabbisogno di interventi di edilizia scolastica in Lombardia, il progetto per il nuovo campus non aveva però trovato terreno fertile nel PNRR. A sbarrare la strada del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a Nerviano, la cui proposta è stata “bocciata” per «mancanza dei requisiti minimi di ammissibilità richiesti in relazione alla verifica di interesse culturale», è stata per così dire l’età del plesso: per la demolizione delle parti dell’edificio costruite prima del 1952, infatti, serve il nulla osta della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la sola presentazione della domanda di svincolo non è bastata per l’ingresso in graduatoria.

Nuovo campus scolastico Nerviano

Ma la decisione del Ministero aveva lasciato più di un dubbio alla giunta, che nei mesi scorsi aveva ritenuto sussistessero «motivi per contestare la decisione di esclusione», come ad esempio il fatto che «solo una piccola porzione dell’immobile oggetto dei lavori è soggetta al vincolo di interesse culturale, cioè risulta edificata prima del 1952». Così, dopo aver sentito informalmente uno studio legale di Milano, la squadra di governo cittadino di Nerviano ha deciso di agire in giudizio, chiedendo anche la sospensione dei provvedimenti contro i quali si è rivolta al TAR.

Sospensione che però il Tribunale Amministrativo Regionale aveva ritenuto di non concedere, rimandando di fatto tutto all’udienza di merito dello scorso 20 dicembre, a valle della quale, però, per Piazza Manzoni è arrivato un nuovo “no”, con il collegio giudicante che ha ritenuto il ricorso «manifestamente infondato nel merito». La Sezione Terza Bis del TAR per il Lazio, infatti, ha ritenuto decisiva la circostanza che l’avviso pubblico prevedesse «come obbligatoria la verifica di interesse culturale su alcuni degli immobili possibile oggetto di intervento» e che la previsione «non possa considerarsi manifestamente irragionevole, alla luce in particolare delle esigenze di celerità e di rendicontabilità inerenti al PNRR».

Il collegio giudicante, insomma, ha respinto al mittente la tesi di Piazza Manzoni secondo la quale «nessuno dei requisiti previsti dall’avviso pubblico chiedeva il preventivo espletamento della verifica di interesse culturale ai fini dell’ammissione alla procedura». Anzi, l’avviso pubblico per il TAR contempla «chiaramente il predetto obbligo a pena di esclusione» dal momento che la normativa posta a base della gara precisava che «gli edifici con data di costruzione precedente all’anno 1952 devono essere stati sottoposti a verifica di interesse culturale, il cui esito negativo va allegato alla candidatura».

Nuovo campus scolastico Nerviano

Non solo: per il tribunale non si può ritenere nemmeno, come sostenuto dal comune, che l’avviso presenti vizi di legittimità dal momento che richiedeva «un adempimento, l’ottenimento della verifica di interesse culturale, qualora non già in possesso dell’ente, difficilmente realizzabile entro il termine di presentazione del progetto. Per il collegio, infatti «le esigenze di celerità e rendicontabilità del PNRR rendono tali prescrizioni non irragionevoli, per cui, sussistendo ampia discrezionalità della pubblica amministrazione nella predisposizione degli atti di una procedura concorsuale, il bilanciamento degli interessi che ne deriva non appare sindacabile».

“Bocciata” dal TAR anche la contestazione di Piazza Manzoni per cui la verifica di interesse culturale sarebbe spettata al Ministero e non al comune. «La verifica d’interesse culturale può essere effettuata sia “d’ufficio” sia ad istanza (“su richiesta”) dei soggetti cui le cose appartengono. Pertanto, nelle ipotesi in cui un comune […] ritenga di presentare una proposta di intervento sui detti beni lo stesso dovrà preventivamente acquisire l’esito negativo della verifica di interesse culturale. Nel caso di specie, il comune si è assunto l’alea del mancato tempestivo ottenimento della verifica di interesse culturale e, ancor prima, non ha ritenuto di programmare l’intervento in tempo utile, pertanto non può dolersi fondatamente della rigorosa previsione dell’avviso pubblico».

QUI LA SENTENZA DEL TAR

Il verdetto sfavorevole incassato dall’amministrazione nelle aule della giustizia amministrativa sembra peraltro destinato a rinfocolare le polemiche già sollevate a più riprese dalle opposizioni rispetto al progetto per il nuovo campus. A partire dalla richiesta di informazioni protocollata proprio venerdì 30 dicembre dal capogruppo di Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano Massimo Cozzi. «Sono passati dieci giorni e tutto tace – ha sottolineato l’ex sindaco -. Questo mega campus scolastico da 18 milioni di euro ci è già costato sulla carta oltre 100mila euro e ben 16mila in spese legali! Dare notizie in merito è il minimo ma, visto il totale silenzio, meglio chiedere subito informazioni».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Dicembre 2022
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