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Da Canegrate pullman di aiuti per l’Ucraina, il racconto di Denys a Medyka

Denys ci ha raccontato com'è nata la staffetta tra Italia e Ucraina. Con i colleghi ha più volte raggiunto Medyka per offrire viaggi sicuri a donne e bambini

ucraina

Nessun piano organizzativo, ma solo la volontà di riuscire a portare in salvo più persone possibili. Questa la motivazione che ha spinto Denys e i suoi amici e colleghi a guidare pulmini giorno e notte per portare viveri alla frontiera ucraina (nello specifico a Medyka) e offrire un viaggio sicuro a donne e bambini. A raccontarci questa staffetta di aiuti, che ha preso il via a Canegrate anche con la collaborazione del Comitato Genitori, è proprio Denys, autista di origine ucraina, che lavora a Malpensa, canegratese di adozione.  Ora vive a Somma Lombardo.

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La staffetta di aiuti da Canegrate e Medyka 4 di 16

Insieme a suo cugino Igor e ad altri ucraini della zona e di tutta Italia, poco dopo l’inizio della guerra (il 24 febbraio) si è messo a disposizione per soccorrere chi è in fuga dall’Ucraina: «Non ci ho pensato più di tanto: era la cosa giusta da fare – racconta Denys che ha visto con i suoi occhi il campo profughi di Medyka -. Ma non ero l’unico, in pochissimo tempo si è creata una grande rete di aiuti. È stato tutto molto spontaneo. Altri colleghi insieme a me si sono messi alla guida di minivan per raggiungere i campi profughi. Ci siamo autofinanziati. In questi giorni siamo riusciti a portare in Italia diverse bambini e anche donne. Molti di loro sapevano già dove andare e li abbiamo accompagnati in stazione Centrale a Milano dove hanno preso il treno per le loro destinazioni». Non è possibile quantificare quante persone sono state accompagnate da Denys e dai suoi colleghi durante questa staffetta, ma l’intenzione è quella di non fermarsi: «In tanti stanno scappando, in tanti non hanno più niente – afferma Dennis-. È un popolo in fuga». Anche la fiducia sta venendo a mancare: «Troppe famiglie hanno perso la loro casa e nelle situazioni peggiori anche un amico o un parente».

A portare speranza c’è la solidarietà che come un fuoco continua ad essere alimentato dai cittadini di tutta Europa. Lo sa bene Denys che in questi giorni ha visto con i suoi occhi il campo profughi di Medyka dove operano realtà solidali come la Croce Rossa. In questa zona al confine tra Polonia e Ucraina arrivano volontari da tutte le nazioni per portare cibo e prodotti di prima necessità e offrire una via di fuga a chi scappa dalla guerra. «Chi arriva viene accolto e rifocillato – ci spiega Denys -. Si vedono bambini seduti su valige e borsoni che mangiano all’aria aperta, al freddo. C’è chi ha un posto dove andare e quindi si rimette in viaggio approfittando dei volontari che arrivano con pulmini e pullman. C’è poi chi non ha un appoggio in altri Paesi e ha bisogno di maggiore aiuto. Nelle tende o in strutture come i supermercati sono state allestite brande, una vicino all’altra, per il pernottamento dei profughi».

Denys ora è a casa e ha deciso di portare gli aiuti che in questi giorni sono stati raccolti dai suoi famigliari a tre donne con sette bimbi che hanno trovato rifugio in un’abitazione di un privato sul territorio.

Aiuti Ucraina - denys

Intanto il cugino Igor continua a portare aiuti alla frontiera, non più con minivan ma con un pullman da 60 posti: il primo è tornato il 13 marzo carico di donne e bambini. «Abbiamo intenzione di continuare a fare altri viaggi fino a che ce ne sarà bisogno, ma la spesa è consistente: per il viaggio con il pullman abbiamo speso 4mila e 500 euro, nonostante il prezzo di favore». L’associazione “Aggregazione Noleggiatori con conducente Italia” ha avviato una raccolta fondi attraverso Iban (IT05M0521650560000000000984) al quale possono partecipare tutti. Si potrà specificare che il bonifico è a nome di A.N.C.C.I. a favore di “aiutiamo ucraini”. Tutto sarà certificato: ogni entrata e ogni uscita.

I comuni dell’Alto Milanese hanno avviato l’iniziativa “SOS Ucraina Alto Milanese”, ovvero una raccolta fondi veicolata su un unico IBAN per tutto il territorio – IT76I0103032420000063126862 – le cui risorse, grazie anche alla collaborazione delle associazioni della zona che sono in contatto con la comunità ucraina, serviranno per «offrire un reale sostegno al popolo ucraino e dare un aiuto concreto per la ricostruzione futura dei paesi danneggiati». Anche cittadini e associazioni si stanno mobilitando per portare aiuti alla popolazione raccogliendo beni di prima necessità da inviare in Ucraina.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Marzo 2022
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