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Cerro Maggiore, 900mila euro per riqualificare Villa Dell’Acqua

Cerro Maggiore punta a riqualificare l'attuale sede della biblioteca valorizzando gli spazi non utilizzati, eliminando le barriere architettoniche e adeguando gli impianti

biblioteca cerro maggiore

Cerro Maggiore mette sul tavolo 900mila euro per rimettere a nuovo Villa Dell’Acqua, attuale sede della biblioteca comunale. La riqualificazione per ora è ancora agli albori, tanto che non c’è ancora un progetto vero e proprio e l’amministrazione dovrà come prima cosa scegliere il professionista che si occuperò di mettere nero su bianco il piano per il restyling. Ma l’obiettivo è già ben chiaro: valorizzare gli spazi dell’edificio per renderli più fruibili e dare una nuova vita all’immobile.

Villa Dell’Acqua fu edificata alla fine del ‘700 in stile neo-classico lombardo dalla famiglia Bernocchi. Solo nel 1927 fu poi acquisita da un’altra famiglia benestante: i Dell’Acqua, proprietari ai tempi anche del Palazzo che attualmente è sede del municipio. L’edificio e il parco sono stati acquistati dal comune di Cerro Maggiore nel 1975 e l’anno successivo il verde è stato completamente trasformato e attrezzato come parco pubblico.

I lavori avranno punteranno prima di tutto ad adeguare agli attuali standard di sicurezza gli impianti di Villa Dell’Acqua, ad eliminare le barriere architettoniche e alla riqualificazione energetica. Obiettivo, quest’ultimo, che comporterà verosimilmente anche la sostituzione dei serramenti esterni e il rifacimento di una parte della pavimentazione. Dopodiché il progetto dovrà permettere il recupero e l’ottimizzazione di quegli spazi che non sono al momento sfruttati in modo adeguato, come ad esempio il sottotetto e il piano interrato, che potrebbero ad esempio ospitare in futuro rispettivamente un archivio e un punto di accoglienza per chi frequenta la struttura.

Le idee, insomma, non mancano. Il progetto, il cui costo è per ora solo indicativo, è ancora tutto da studiare e soprattutto dovrà essere realizzato a quattro mani con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dal momento che l’immobile è sottoposto a vincoli. Proprio questo passaggio è la grande incognita che pesa sui tempi di realizzazione della riqualificazione, che nei piani dell’amministrazione dovrebbe – il condizionale è d’obbligo visto l’iter cui dovrà essere sottoposto il progetto – prendere il via nel 2022.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Gennaio 2021
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