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L’area ex Rede torna in consiglio comunale, riParabiago: «Ultima occasione»

RiParabiago critica sul piano attuativo relativo per l'area ex Rede, che tornerà in consiglio comunale per l'approvazione definitiva dopo l'adozione di luglio

riqualificazione area ex rede parabiago

Il futuro dell’ex Rede sul tavolo del consiglio comunale di Parabiago. Martedì 22 dicembre il parlamentino della città della calzatura sarà chiamato ad approvare il piano attuativo relativo all’area storicamente occupata dall’azienda tessile dopo l’adozione dello scorso luglio e riParabiago avanza più di un dubbio sulle scelte portate avanti dal centrodestra.

«Il progetto riveste a nostro avviso enorme importanza per il futuro di Parabiago – spiega la civica -: riteniamo sia di fatto l’ultima grande occasione per il ripensamento ed il rilancio del nostro intero centro cittadino. Anche se la fase più importante e decisiva per discutere e modificare i contenuti del piano attuativo è stata quella precedente all’adozione di luglio, quando il nostro gruppo non era ancora presente in consiglio comunale, come riParabiago abbiamo lavorato in questi mesi insieme agli architetti, ingegneri e volontari che collaborano con noi per approfondire il progetto».

Lavoro che ha portato la civica a stendere una relazione che punta da un lato a «fornire un testo ai cittadini affinché possano conoscere meglio i contenuti di questo progetto, cercando di esporre in modo semplice gli aspetti principali di un piano attuativo molto complesso» e dall’altro a «descrivere le criticità che a nostro avviso questo progetto presenta». Per Giuliano Rancilio e i suoi il progetto «non è in grado di cogliere tutte le potenzialità che la riqualificazione dell’area ex-Rede potrebbe sprigionare a beneficio della collettività» e non sono state nemmeno date abbastanza informazioni ai cittadini: «Non concordiamo con l’amministrazione quando sostiene di avere fatto un’opera informativa molto efficace e che la cittadinanza sia ampiamente favorevole a tutti i contenuti del piano attuativo. Nel testo si riportano infatti il parere negativo espresso dalla commissione comunale per il paesaggio, le criticità rilevate da numerosi enti (tra cui Confcommercio, Regione Lombardia, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali), l’enorme differenza con le idee presentate nei progetti del concorso di rigenerazione urbana sottoposti dalla stessa amministrazione al voto popolare».

QUI IL TESTO DELLA RELAZIONE

Le note dolenti per la civica sono soprattutto «la fruizione pratica dell’edificio a ponte, che verrà acquisito dal comune ma per cui, ad esempio, non è stato reso pubblico uno studio preliminare sui costi di adeguamento, efficientamento e gestione» e «la carenza di spazio pubblico di qualità dovuta all’esclusione di qualsiasi attività sui fronti strada, alla creazione di lotti indipendenti e poco permeabili, all’assenza della possibilità di una reale passeggiata per il cittadino, ad assi viari principalmente a carattere viabilistico». Per riParabiago stonano anche «la nuova struttura di vendita in una zona già satura, che preoccupa (anche Confcommercio) per il potenziale impatto negativo per le attività imprenditoriali di vicinato del centro con conseguente rischio di desertificazione» e «l’abbattimento dell’edificio dell’attuale museo e degli edifici produttivi,  testimonianza della storia industriale parabiaghese e del carattere identitario della nostra Regione, oggi semplicemente considerata “in posizione di disturbo per la pianificazione in atto”».

«Non ci limitiamo semplicemente ad esprimere un parere negativo – spiega la civica -, ma proviamo a fornire strumenti aggiuntivi per valutare il contenuto del piano, senza fini propagandistici. Qualunque sia l’esito del voto in consiglio comunale, ci impegneremo anche successivamente per migliorare il progetto ove possibile nei prossimi passaggi con gli strumenti e nelle sedi opportune, ad esempio seguendo gli sviluppi del bando Qualità dell’Abitare».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Dicembre 2020
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