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Rapina nella gioielleria di Arconate, arrestata la banda

I rapinatori che nel 2019 colpirono la gioielleria sono due uomini chiamati "Goldrake" e "fantino" e una coppia lei “mosca” lui "cazzuola"

carabinieri Legnano - rapina Arconate 2019

Arrestata la banda di rapinatori che l’11 settembre 2019 aveva rubato orologi, monili e gioielli di vario genere, per un valore complessivo di oltre 50.000 euro in una gioielleria ad Arconate. Gli autori sono quattro: due uomini soprannominati “Goldrake” e “fantino” e una coppia sposata lei chiamata “mosca” lui “cazzuola”. Tutti tra i 27 ed i 49 anni. I quattro sono accusati di rapina aggravata nonché detenzione e porto d’arma clandestina.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Busto Arsizio Tiziana Landoni su richiesta del Pubblico Ministero Susanna Molteni, è stata eseguita questa mattina (25 settembre) dai carabinieri della Compagnia di Legnano. Gli arrestati sono stati associati alle case circondariali di Varese, Busto Arsizio e San Vittore

LA RAPINA NEL 2019 – I rapinatori erano entrati in azione alle 19:30 circa: i due uomini armati di pistola e travisati da caschi integrali erano arrivati a bordo di una motocicletta di grossa cilindrata. I due uomini, minacciando con la pistola sia la titolare che l’avventrice, saccheggiarono il negozio di preziosi. Nello specifico costrinsero la cliente, presente nel negozio (e poi rivelatasi una complice) a raccogliere i preziosi sul bancone e nella cassaforte posta nel retro. Appena raccolti tutti i gioielli ed il contante presente, i due, soprannominati “fantino” il conducente della moto e “Goldrake” il suo complice, per le fattezze fisiche esili per il pilota e robuste per l’altro, fuggivano a bordo della motocicletta, facendo perdere le proprie tracce.
Nella circostanza una passante è riuscito a scattare una foto della motocicletta (con targa contraffatta) utilizzata per la fuga. Scatto rivelatosi utile per gli investigatori.
La visione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza interno ed esterno della gioielleria evidenziava però una serie di circostanze particolari e curiose. La cliente, che a detta della titolare della gioielleria, non era abituale, si era presentata a ridosso dell’orario di chiusura e, dopo aver chiesto alcune informazioni, non aveva acquistato nulla. Uscendo dalla gioielleria, si era fatta aprire la porta dalla titolare indugiando poi a parlare con la donna per alcuni minuti, tenendo l’anta aperta e veniva poi spinta dai rapinatori al momento della loro irruzione.

IDENTIK DELLA FINTA CLIENTE – Si tratta di una 34enne residente a Buscate con precedenti per furto, soprannominata dagli investigatori “mosca” per il suo ruolo da esca nella vicenda, il fatto che il marito convivente, 38enne soprannominato “cazzuola” per pregressi lavori da manovale, avesse precedenti per rapina ed alcuni ulteriori approfondimenti, permettevano di identificare i dure rapinatori in quanto loro conoscenti, anch’essi gravati da precedenti specifici: un 49enne cittadino italiano con precedenti per reati contro il patrimonio (fantino) e un 27enne cittadino albanese con precedenti per reati contro il patrimonio (goldrake), entrambi residenti a Varese.

INDAGINI E ACCERTAMENTI – I militari hanno svolto una serie di verifiche nei vari “Compro Oro”, nei quali venivano rinvenuti numerosi oggetti rapinati. Oggetti consegnati dalla “cliente”, dal marito e dal cittadino albanese. Le attività di intercettazione telefonica effettuate successivamente, permettevano di accertare la frequentazione tra i quattro e di captare discorsi talvolta molto chiari, altre volte criptici, in cui i soggetti parlavano, ad esempio, della consegna di alcuni oggetti ad un “compro oro” e dei proventi della vendita dei monili rubati. Alla fine dello scorso anno, furono effettuate delle perquisizioni domiciliari a carico degli arrestati che permettevano di rinvenire numerosi oggetti provento della rapina e, nell’abitazione di “cazzuola” e “mosca”, la pistola ( che poi risultò utilizzata per la rapina) con matricola abrasa, un passamontagna di colore nero e due paia di guanti da giardiniere. Già in quella circostanza “cazzuola” venne arrestato per detenzione di arma clandestina. Nell’abitazione di “fantino”, è stata inoltre rinvenuta sostanze stupefacenti, motivo per il quale anch’egli è stato tratto in arresto in flagranza per detenzione di sostanze stupefacenti.

L’ARRESTO – Nella mattinata odierna, nel corso delle perquisizioni eseguite al momento dell’esecuzione dell’ordinanza, all’interno dell’abitazione della coppia (“cazzuola” e “mosca”) erano presenti i due figli minori, che venivano temporaneamente affidati al nonno paterno, in attesa del coinvolgimento dei Servizi Sociali. Parallelamente durante la perquisizione nella dimora di “goldrake”, che conviveva con la fidanzata 28enne albanese, sono stati rinvenuti circa 3.5 kg di sostanza stupefacente del tipo hashish e 1 kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana, motivo per il quale entrambi sono stati tratti in arresto in flagranza per detenzione di sostanze stupefacenti.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Settembre 2020
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