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Fondazione S.Erasmo: “Non siamo un lazzaretto e non ci fermeremo!”

"Mancano risposte da parte di ATS e Regione, ma tiriamo dritto", scrivono i responsabili che lamentano altro personale operativo a casa in malattia "NOI PARENTI DI OPERATORI NEL LIMBO SENZA SAPERE NULLA"  

Qualcuno lo vorrebbe trasformare in un lazzaretto, ma alla Fondazione S.Erasmo non c'è alcuna volontà di assecondare questa idea.

L'aggiornamento quotidiano della situazione evidenzia una direzione motivata a lavorare sempre seriamente anche se "la decisione dell’Ospedale di far rientrare nella nostra RSA l’ospite affetto da coronavirus ci ha spiazzato – leggiamo nella nota -, ma non al punto da costringerci a cedere. E anche se qualcuno vorrebbe trasformarci in un “lazzaretto”, come indica la decisione di non sottoporre operatori e ospiti all’esame del tampone per il contagio da Covid-19 causa dubbi e problemi organizzativi insormontabili soprattutto alla luce di queste, ultime scelte sulle quali non abbiamo controllo, il nostro impegno non si fermerà certamente qui".

[pubblicita]"Non sarà facile – prosegue il comunicato -. Ci manca personale, soprattutto infermieri, ci mancano le scorte di alcuni dispositivi di protezione. Ci mancano, infine, risposte coerenti e adeguate da parte di ATS e Regione, ma tiriamo dritto".

Un problema però sta gravando ulteriormente sulla operatività della struttura. Infatti,  oggi, gli operatori in malattia sono diventati 22 (erano 18 lunedì scorso). "Avremo serie difficoltà a coprire i turni del fine settimana e stiamo comunque provando a fare del nostro meglio– segnala la direzione- . Ce la faremo solo grazie all’impegno di chi continua a prestare la propria opera all’interno della struttura ben oltre gli obblighi previsti. Alle 17, le situazioni critiche, temperature sopra i 38° gradi, erano però 6  e con questa criticità ci troviamo a fare i conti".

Sempre nel pomeriggio di oggi è avvenuto un  incontro con il Direttore del Dipartimento interaziendale cure palliative Milano Ovest, dott. Michele Sofia al quale la Fondazione ha spiegato che l'obiettivo "è migliorare il servizio di assistenza medico-infermieristica in tutte le fasi della vita, presentando  una serie di richieste per le quali speriamo di poter ottenere risposte positive e garantire la miglior qualità di vita a tutti i nostri pazienti".

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Marzo 2020
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