La piscina (con il rischio di pagare 1,6 miloni) è terreno di dibattito politico a Cerro Maggiore. La lista civica Bene Comune ha presentato una interrogazione per fare più chiarezza sulla vicenda. Nel testo le consigliere comunali Piera Landoni e Roberta Cè chiedono «se esiste, allo stato attuale, una perizia asseverata che attesti il reale valore delle opere eseguite fino ad oggi dalla NAM e, in caso affermativo, a quale somma ammonti il valore reale del manufatto» e «in caso tale perizia non esistesse, se non si ritenga opportuno procedere nell’effettuazione della stessa per accertare il valore reale dell’opera prima di ottemperare a quanto previsto dalla convenzione e dall’atto aggiuntivo di cui sopra».

[pubblicita] La richiesta, però, non verrà discussa nel consiglio comunale in programma per lunedì 29 aprile (in cui, comunque, si parlerà di piscina). L'amministrazione ha deciso di dare una risposta scritta all'interrogazione della forza di opposizione. «L'amministrazione legittimamente ha ritenuto di non voler rispondere durante il consiglio riservandosi di dare risposta scritta (non si sa quando). La motivazione è stata che proprio il 29 è la dead line per la trattativa in corso – spiega la consigliera Landoni -. Riteniamo invece che fosse necessario fare chiarezza nei confronti dei cittadini proprio in vista della conclusione della trattativa».

«Ma quanto vale davvero quest'opera per cui qualcuno dichiara che questo è un affare per il Comune? – domanda Landoni, ricordando i costi che il Comune dovrà comunque affrontare in qualità di garante per NAM, la società che gestisce lo stabilimento – Noi crediamo che si debba procedere ad una perizia che ci dica una volta per tutte quanto vale davvero quest'opera».