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“Quello di Barcellona non è Islam”

Lo scrive in una lettera in redazione Salma Benaouicha, giovane legnanese, di origine marocchina, dell'associazione Giovani Musulmani di Legnano...

Salma Benaouicha è una giovane legnanese, di origine marocchina. Studia Giurisprudenza, porta il velo, ed è responsabile dell'associazione Giovani Musulmani di Legnano. Oggi, ci riscrive. Lo aveva fatto dopo i fatti di Parigi. La tragedia che ha colpito Bruno Gulotta e la sua famiglia l'ha toccata di nuovo. Con la determinazione che le riconosciamo, Salma riprende un dialogo che pone come fondamento il Corano dove vi è esplicitamente scritto che «Chi uccide un uomo è come se avesse ucciso una comunità intera».

«Ma nessuno vuole comprendere il versetto – scrive la giovane- , nè i terroristi che agiscono in nome della fede Islamica sporcandola e neanche chi è al di fuori di questa religione ne vuole sapere nulla. Sono tutti pronti ad incolparci senza informarsi». Ci prova lei, Salma, che ringraziamo per questa nuova testimonianza.


Mi presento, sono una comune cittadina Italiana,residente a Legnano, di origine Marocchina. Sono musulmana, porto il velo e studio Giurisprudenza. Vado pazza per il caffè e la pizza e non sono una terrorista.

Oggi da lontano ho osservato i funerali del nostro caro concittadino Bruno Gulotta, vittima dell'attentato a Barcellona. Un comune turista che si trovava in Spagna per trascorrere le sue tranquille vacanze in dolce compagnia della sua piccola famiglia, quando in un nano secondo la sua vita si trasforma in una tragedia.

Ne approfitto per porre le mie sincere condoglianze alla moglie Martina, ai figli e ai genitori.

Ci tenevo a precisare che non mi sento in colpa come Musulmana, perchè come suppongo sappiate l'Islam non c'entra nulla con questa cattiveria. Anzi questi atti hanno causato solo disonore alla nostra religione, ,ma provo colpe come Umana, in quanto non vi è prezzo alla disumanità e all'odio.

"Bruno Gulotta, 35 anni", la scritta sistemata su un tele blu scuro sopra il portone della chiesa, mi ha rabbrividito il cuore. Da una piccola descrizione sono partite le mie innumerevoli domande:  "Come può una persona normale, uccidere, senza motivi validi dei civili? Cosa si fuma sta gente? Da chi vengono manipolati e soprattutto PERCHE'?"

Domande a cui non ho avuto risposte, se non una citazione pronuciata dal Prete durante il Funarale: "La vita non si toglie, si dona"

Nessuno di noi ha il diritto di togliere la vita ad un altra persona, cristiano o ebreo che sia. Oggi, mi ritrovo per l'ennesima volta a ribadire che L'ISLAM NON SIGNIFICA ODIO. Nel Corano vi è esplicitamente scritto che "Chi uccide un uomo è come se avesse ucciso una comunità intera".

Ma nessuno vuole comprendere il versetto, ne i terroristi che agiscono in nome della fede Islamica sporcandola e neanche chi è al di fuori di questa religione ne vuole sapere nulla. Sono tutti pronti ad incolparci senza informarsi. Alla cattiveria umana non c'è limite, si sa, è inifinita, ma almeno proviamo a sconfiggerli  con l'informazione, strappando loro l'etichetta con la scritta "Musulmano" e attaccandone un' altra con la scritta "DISUMANO". Impariamo a distinguere tra il bravo e il cattivo di ogni comunità. Forse solo cosi un giorno riusciremo a batterli, tutti insieme.

E' importante non fare di tutta un erba un fascio, a non genralizzare e non "ditare" chi con il terrorismo non ha nulla a che fare. Ne è semplicemente prova il fatto che negli attentati vengono colpiti anche fedeli Musulmani. Oggi siamo vittime anche noi, quanto voi.

Una cosa è certa: questi ragazzi sono delle menti vuote, sono persone che hanno una scarsa conoscenza della loro religione e vengono facilmente manipolate dai loro cattivi maestri; professori bravi a riconoscere i ragazzini deboli come i "terroristi di Barcellona".

Quello di Barcellona, non è Islam. Il vero Islam non ha le mani spoche di sangue.

Salma Benaouicha

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Agosto 2017
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